Malattia professionale: tutto quello che c'è da sapere

feb 18, 2023

La malattia professionale sorge quando una causa lenta e continua provoca una menomazione al lavoratore. Vediamo come funziona e quali sono le indennità economiche e sanitarie previste



A differenza dell
infortunio sul lavoro, che avviene in maniera traumatica, la malattia professionale è una patologia la cui causa agisce lentamente e in modo continuo sul lavoratore, provocando appunto una malattia o una menomazione più o meno invalidante.

Per essere riconosciuta come tale deve essere collegata in modo diretto all’attività lavorativa in modo esclusivo o prevalente. Dà quindi diritto a una serie di prestazioni erogate dall’Inail, che vanno da sostegni di tipo economico a interventi sanitari, fino a progetti di riabilitazione che aiutano il recupero.

Vediamo quindi cosa serve perché una malattia professionale venga riconosciuta come tale e cosa si deve fare per presentare una denuncia di malattia professionale.



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Cosa rientra nella malattia professionale?

La malattia professionale, secondo la definizione dell’Inail, è una patologia provocata da un’attività lavorativa che agisce lentamente e progressivamente sull’organismo (causa diluita e non concentrata nel tempo).

A differenza dell’infortunio, dunque, che è caratterizzato da una causa violenta e concentrata nel tempo, la malattia professionale arriva al termine di un processo più lungo, a seguito di un’attività rischiosa o invalidante sul lavoro.

Il nesso causale tra l’attività e la malattia dev’essere diretto ed efficiente, cioè provocare l’infermità in modo esclusivo e prevalente. Sono ammesse altre concause, anche extraprofessionali, che possono partecipare alla manifestazione della malattia, ma queste non devono essere da sole in grado di provocare la stessa infermità.

Le norme parlano infatti, sottolinea sempre l’Inail, di malattie contratte nell’esercizio e a causa delle lavorazioni rischiose.


Quali sono le malattie professionali riconosciute?

La malattia professionale può essere tabellata o non tabellata, a seconda che questa sia compresa negli elenchi dell’Inail.

Le malattia professionali sono tabellate se:


  • sono comprese nelle tabelle apposite dell’industria o dell’agricoltura;
  • sono provocate da lavorazioni che vengono indicate nelle stesse tabelle;
  • vengono denunciate entro un tempo stabilito dalle stesse tabelle dal termine dell’attività rischiosa che ha provocato la malattia.


In questo caso esiste la cosiddetta
presunzione legale d’origine, cioè la presunzione che quella malattia, indicata nelle tabelle, abbia un’origine di tipo professionale. In altre parole, non spetta al lavoratore dimostrare l’origine professionale della malattia, che viene data per certa, mentre spetta all’Inail eventualmente trovare le prove del contrario e opporsi al riconoscimento.

In caso contrario invece, nel caso di malattie non tabellate, tocca al lavoratore dimostrare il nesso causale tra l’attività svolta e la patologia subìta.

Tutto il sistema delle malattie tabellari e non tabellari è stato poi riformato dal decreto legislativo 38 del 2000, che ha snellito il sistema di aggiornamento delle tabelle delle malattie professionali, aggiungendo anche un elenco delle patologie probabilmente collegabili all’attività lavorativa.



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Quanto si prende per la malattia professionale?

L’Inail prevede diverse tipologie di sostegni economici, a partire dall’indennità giornaliera in caso di inabilità temporanea assoluta, cioè per quei giorni in cui la malattia professionale (ma anche l’infortunio sul lavoro) non consenta al lavoratore di presentarsi in azienda.

In questo caso:


  • il datore di lavoro paga al 100% la giornata in cui la malattia si manifesta e se obbliga il lavoratore ad assentarsi dal lavoro;
  • il 60% della retribuzione per i tre giorni successivi, oltre ai contributi e alle eventuali aggiunte previste dai contratti nazionali o aziendali in vigore.


Una volta passato questo lasso di tempo entra in gioco l’Inail, che paga:


  • il 60% dello stipendio medio giornaliero fino al 90° giorno;
  • il 75% dello stipendio medio dal 91° giorno e fino alla guarigione clinica.


L’indennità giornaliera non è però l’unico sostegno previsto dall’Inail in caso di malattia professionale, perché esistono anche riconoscimenti per il
danno biologico e il danno biologico permanente, la rendita diretta per inabilità permanente e altre tipologie di sostegni.

In questi casi il riconoscimento della cifra dipende da un calcolo effettuato sulla base di diversi fattori, tra cui il grado di inabilità permanente che viene calcolato in percentuale.

Come già detto poi, il sostegno economico non è l’unica attività erogata dall’Inail, perché sono previsti anche interventi di natura sanitaria per le cure e la riabilitazione.



Come si denuncia la malattia professionale?

Per fare una denuncia di malattia professionale, è necessario che il lavoratore segnali la malattia al datore di lavoro entro 15 giorni dal suo manifestarsi. Questo, a sua volta, ha l'obbligo di denunciare la malattia all’Inail entro cinque giorni da quando ha ricevuto il certificato medico del lavoratore,

Se non lo fa, rischia sanzioni pesanti, che sono state tra l’altro quintuplicate a partire dal 2007.

I nuovi importi delle sanzioni amministrative previste sono infatti:


  1. in caso di denuncia mancante, tardiva, inesatta o incompleta la sanzione va da 1.290 a 7.745 euro;
  2. nel caso manchi invece il codice fiscale del lavoratore, la sanzione è di 129 euro.


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