Infortunio sul lavoro: le informazioni utili

feb 10, 2023

Nel caso di un infortunio sul lavoro, il lavoratore ha diritto a una serie di assistenze e indennità per il periodo di guarigione. Vediamo come funziona e cosa si deve fare per ottenerle



Gli infortuni sui luoghi di lavoro sono una delle piaghe dell’economia che sembra più difficile da estirpare. Secondo gli
ultimi dati dell’Inail nel 2022, pubblicati a gennaio 2023, le denunce sono state quasi 698.000, con una crescita del 25,7% rispetto all’anno precedente, mentre le morti sono risultate in calo del 10,7% ma hanno comunque superato i mille casi, circa tre al giorno. In crescita del 9,9% anche le malattie professionali.

Ma come ci si deve comportare nel caso di infortunio sul lavoro? A quale assistenza ha diritto il lavoratore? E quanto viene pagato nel caso debba restare a casa per un tempo lungo?

Vediamo cosa dice la legge e cosa deve fare il lavoratore per ottenere i servizi che gli spettano.



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Cosa si intende per infortunio sul lavoro?

Per infortunio sul lavoro, spiega l’Inail, s’intende ogni incidente avvenuto per causa violenta in occasione di lavoro, cioè qualsiasi evento traumatico da cui segua l’inabilità permanente, temporanea o la morte del lavoratore coinvolto.

L’infortunio si distingue dunque dalla malattia professionale per la sua natura violenta e improvvisa. Una malattia che deriva dal lavoro infatti dipende da cosiddette cause lente che a lungo andare comportano una patologia, mentre l’infortunio si caratterizza per un fatto improvviso e, appunto, violento, cioè con un’azione intensa e concentrata nel tempo.

Oltre alla causa violenta, altro aspetto che caratterizza l’infortunio sul lavoro è avvenire appunto “in occasione di lavoro”, che è un concetto differente, sottolinea l’Inail, rispetto a dire “sul posto di lavoro” o “in orario di lavoro”. Per “occasione di lavoro” l’Inail intende infatti “tutte le situazioni, comprese quelle ambientali, nelle quali si svolge l’attività lavorativa e nelle quali è imminente il rischio per il lavoratore”.


Possono provocare un infortunio sul lavoro:


  1. macchinari o strutture dell’impianto produttivo dell’azienda;
  2. condizioni proprie del lavoratore (come un malore o un comportamento);
  3. situazioni proprie dell’attività lavorativa.


Per ottenere la copertura assicurativa garantita in questi casi, gli infortuni sul lavoro devono avere anche un rapporto
causa-effetto chiaro. Non è quindi sufficiente che l’infortunio avvenga “sul” lavoro, ma piuttosto “per” il lavoro, nel senso che ci dev’essere un rapporto causa-effetto tra l’attività effettuata e l’incidente avvenuto.

Non vengono tutelati invece gli infortuni avvenuti per un comportamento del lavoratore estraneo alla propria attività o nel caso in cui le conseguenze dell’infortunio vengano aggravate per dolo dal lavoratore stesso.


Vengono invece tutelati gli infortuni che avvengono per colpa del lavoratore nel corso della sua attività, sia che questo avvenga per:


  • negligenza;
  • imperizia;
  • imprudenza.


Sono coperti dall’Inail anche gli
infortuni in itinere, che avvengono cioè nel corso del trasferimento tra casa e lavoro, sia che il viaggio avvenga con mezzi pubblici che con mezzi privati, anche se restano esclusi quelli provocati dall’uso di alcolici o stupefacenti.



Come funziona in caso di infortunio sul lavoro?

Quando subiscono un infortunio sul lavoro, i lavoratori coinvolti devono informare il datore di lavoro del fatto (o far informare, nel caso in cui non riescano) e, a seconda delle condizioni, andare:


  • dal medico aziendale;
  • dal proprio medico curante;
  • al pronto soccorso.


Il medico che visita e cura il lavoratore deve rilasciare un
certificato in cui segnala, oltre alle cure necessarie, anche il tempo necessario per il recupero prima del rientro in azienda. Lo stesso certificato viene inviato anche all’Inail per via telematica.

La comunicazione al datore di lavoro dell’infortunio è un obbligo previsto dalla legge, che se non rispettato può comportare la perdita dell’indennità prevista in caso di infortunio.

Il datore di lavoro, da parte sua, ha l’obbligo di comunicare entro due giorni l’infortunio avvenuto al lavoratore, anche se di lieve entità, ed entro un giorno in caso di infortunio mortale.

Se l’impresa non assolve alla comunicazione di infortunio, secondo quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica n 1124 del 1965, rischia forti sanzioni, che dal 1° gennaio 2007 possono andare da 1.290 a 7.745 euro.



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Quanto viene pagato un infortunio sul lavoro?

In caso di infortunio al lavoratore viene pagata al 100% la giornata dell’infortunio stesso, poi una quota tra il 60 e il 75% della retribuzione nei giorni successivi.

L’indennità è un pagamento sostitutivo alla retribuzione, che viene versata al lavoratore in caso di infortunio sul lavoro nel caso in cui la sua capacità lavorativa venga impedita per le conseguenze dell’infortunio stesso.

In particolare, il datore di lavoro ha l’obbligo di pagare il 100% dello stipendio dovuto per il giorno dell’infortunio, e poi il 60% per i tre giorni successivi, a meno che i contratti collettivi nazionali non prevedano condizioni migliori.


Dal quarto giorno successivo all’infortunio, subentra il pagamento dell’Inail, che corrisponde:


  • al 60% della retribuzione media giornaliera fino al 90° giorno;
  • al 75% della retribuzione media giornaliera dal 91° giorno fino alla guarigione.



Chi è in infortunio può uscire?

Sì, a meno che l’Inail non richieda diversamente. Chi è a casa dopo aver subito un infortunio sul lavoro infatti non ha l’obbligo di reperibilità, sempre a meno che il proprio contratto nazionale non preveda cose diverse.

Il lavoratore ha invece l'obbligo di reperibilità nel caso in cui l’Inail lo convochi, per esempio per sottoporlo a una visita di controllo.



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