Disoccupazione: tutto quello che c'è da sapere

Kelly Services Spa • mar 15, 2022

La disoccupazione è uno stato di mancanza di lavoro, temporaneo o strutturale. Per sostenere i lavoratori in questa condizione, esistono diverse indennità. Ecco come funzionano


La disoccupazione è la condizione di mancanza di lavoro. Può essere dovuta alla perdita del posto di lavoro che si aveva in precedenza, a causa di un licenziamento o di dimissioni volontarie, oppure legata alla ricerca del primo impiego, al termine degli studi.


Viene spesso distinto anche lo stato di disoccupazione a lungo termine, più problematico e legato a condizioni strutturali del mercato del lavoro e della forza lavoro, e temporanea, appunto, legata a crisi o cause momentanee.

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Allo stesso modo, si distingue spesso anche la disoccupazione per i lavoratori più giovani, che hanno generalmente un’occupabilità maggiore, rispetto a quelli over 50 o over 60, così come quella femminile, che risente di storture strutturali del mercato del lavoro italiano.


Per tutti questi casi lo Stato ha introdotto varie forme di indennità di disoccupazione, che servono a sostenere il lavoratore rimasto senza impiego nell’attesa di trovare un nuovo posto di lavoro.


Le prestazioni di disoccupazione più comuni in Italia, erogate ogni mese dall’Inps, sono la Naspi, destinata ai lavoratori subordinati, e la Dis-Coll, specifica per i collaboratori. Entrambe le forme di sostegno al reddito sono state modificate recentemente dalla legge di bilancio 2022, anche tenendo conto dei cambiamenti del mondo del lavoro e dei problemi legati alla pandemia da Covid-19.​

Chi ha il diritto di avere la disoccupazione?

Per quanto riguarda la Naspi (che sta per Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) hanno diritto all’indennità varie categorie di lavoratori dipendenti:

  • apprendisti;
  • soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato;
  • personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
  • dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.


A partire dal 1° gennaio 2022, secondo le modifiche introdotte dalla legge di bilancio 2022:


  • la prestazione spetta anche agli operai agricoli a tempo indeterminato;
  • decade il requisito delle 30 giornate di lavoro effettivo necessarie nelle 12 settimane precedenti alla disoccupazione, ma solo per gli eventi di disoccupazione che si verificano dal 1° gennaio 2022;
  • riguardo all’ammontare della Naspi (e sempre per gli eventi di disoccupazione che si verificano dal 1° gennaio 2022), l’indennità si riduce del 3% ogni mese a partire dal sesto mese di fruizione. Mentre parte dall’ottavo mese per chi ha compiuto i 55 anni alla data di presentazione della domanda. 


Per quanto riguarda la Naspi, l'indennità di disoccupazione viene erogata dall’Inps solo dopo presentazione della domanda di Naspi da parte dell’interessato, nei casi di disoccupazione involontaria come licenziamenti, chiusura dell’azienda o simili. Anche se sono previste eccezioni nei casi di dimissioni per giusta causa.


L’indennità di disoccupazione Naspi viene erogata mensilmente per un numero di settimane pari alla metà di quelle in cui il lavoratore ha versato i contributi negli ultimi quattro anni.


Il versamento della Naspi viene sospeso nel caso in cui il lavoratore:


  • trovi un altro lavoro con un contratto di lavoro subordinato di durata non superiore ai sei mesi e comunichi all’Inps il reddito presunto e che questo sia sotto a un tetto annuo stabilito per legge;
  • trovi un altro lavoro in un Paese dell’UE con cui l’Italia abbia stretto accordi bilaterali.


La Naspi invece decade quando il lavoratore:


  • perde lo stato di disoccupazione, quindi trova un altro posto di lavoro;
  • inizia un lavoro temporaneo fino a sei mesi di durata senza comunicare all’Inps il reddito presunto;
  • non comunica il reddito presunto all’Inps per impieghi part-time ancora in essere alla data della domanda di Naspi;
  • inizia un’attività lavorativa autonoma o parasubordinata senza comunicare all’Inps il reddito annuo presunto entro un mese;
  • raggiunge i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato;
  • acquisisce il diritto all’assegno di invalidità e non sceglie di ricevere la Naspi;
  • non partecipa alle iniziative di orientamento dei centri per l’impiego senza presentare un motivo oggettivo che impedisce la partecipazione attiva.
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Quanto mi spetta con la Naspi?


L’indennità di Naspi viene calcolata sulla base del reddito precedente alla disoccupazione, fino a un tetto massimo stabilito ogni anno dall’Inps.


In particolare, l’ammontare mensile della Naspi è pari al 75% dello stipendio se questo è inferiore a un importo stabilito annualmente: per il 2021 era 1.227,55 euro, mentre per il 2022 è di 1.250,87.


Se invece lo stipendio mensile è superiore all’importo di riferimento annuo la Naspi è pari al 75% di questo importo sommato al 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e lo stesso importo di riferimento.


In ogni caso, la Naspi non deve essere mai superiore a un limite massimo: per il 2022 è 1.360,77 euro, contro i 1.335,40 euro del 2021.


Per il calcolo dell’indennità si prende in considerazione la retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni, divisa per le settimane di contribuzione e moltiplicata per il coefficiente numerico 4,33. Un calcolo non semplice, che abbiamo approfondito più dettagliatamente in questo articolo, che può essere affidato anche a un patronato.

Chi ha diritto alla Dis Coll?


La Dis Coll è invece l’indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, ed è stata istituita dal Decreto Legislativo del 4 marzo 2015, n. 22 e resa poi strutturale dalla Legge n.81 del 22 maggio 2017.


Come per la Naspi, si tratta di un’indennità erogata dall’Inps, che ha chiarito nel corso degli anni le procedure da rispettare per la richiesta e i presupposti necessari.


I lavoratori che possono richiedere la Dis Coll sono i collaboratori coordinati e continuativi, gli assegnisti di ricerca e i dottorandi di ricerca che abbiano perso, involontariamente, il proprio impiego.

Chi ha diritto alla Dis Coll 2022?

Come per la Naspi, la legge di bilancio per il 2022 è intervenuta modificando le modalità di ricezione dell’indennità Dis Coll per i casi di disoccupazione che si sono verificati a partire dal 1° gennaio 2022. Da allora, la Dis Coll si riduce del 3% ogni mese a decorrere dal sesto mese di ricezione ed è corrisposta mensilmente per un numero di mesi pari ai mesi di versamento dei contributi. 


La Dis Coll non può comunque essere erogata oltre i 12 mesi.

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