L’apertura della partita Iva è un passaggio cruciale per chi svolge un’attività.
Liberi professionisti o
artigiani, imprese e società di persone, devono seguire una serie di procedure per l’avvio non sempre facili da rispettare, che possono creare confusione.
Anche perché l’apertura di una partita Iva è un’azione che ha conseguenze rilevanti sia per l’attività che poi si svolgerà, sia per il regime fiscale che verrà applicato, col rischio di perdere soldi nel caso di scelte sbagliate.
Ecco dunque cosa bisogna sapere prima di aprire la propria partita Iva, come si fa a fare richiesta e qualche indicazione sui costi che questo potrebbe comportare.
La partita Iva è un codice di 11 cifre rilasciato dall’Agenzia delle entrate che identifica in modo univoco una persona o un soggetto che svolge un’attività, anche ai fini dell’imposizione fiscale.
In particolare:
La partita Iva dev’essere aperta quando l’attività svolta viene effettuata in maniera:
Non esistono
soglie di reddito o di ricavi che impongono l’apertura della partita Iva, come i 5.000 euro di incassi annuali che spesso vengono indicati. Il limite dei 5.000 euro riguarda infatti alcuni obblighi per la dichiarazione dei redditi e non sono da intendere come un livello massimo entro cui si può svolgere invece la propria attività in maniera occasionale.
L’obbligo di partita Iva, che se non rispettato può portare a sanzioni fiscali e amministrative, scatta dunque quando si svolge in maniera professionale e continuativa un’attività, secondo i vari chiarimenti diffusi dagli enti coinvolti nel corso degli anni.
Non sono comprese quindi le attività svolte per hobby e tutte quelle prestazioni occasionali che non hanno carattere di continuità. A titolo di esempio, è molto diversa l’attività di uno studente informatico che si offre per aggiustare o fare consulenza ai conoscenti, o le ripetizioni svolte durante le vacanze scolastiche, e un’attività vera e propria di consulente informatico o maestro privato.
Nel primo caso l’attività viene svolta senza un’organizzazione complessa o professionale e per limitati periodi di tempo, nel secondo c’è un fine professionale esplicito e una durata che coinvolge tutto l’arco dell’anno.
A fare la differenza, come si vede, non sono gli incassi previsti, perché al momento dell’apertura di un’attività questi possono essere per un certo periodo irrisori, ma la tipologia di attività portata avanti.
Più in generale devono quindi aprire partita Iva i lavoratori autonomi e gli imprenditori, cioè coloro che non hanno un rapporto di lavoro subordinato. Una volta che viene aperta la partita Iva il lavoratore, o l’imprenditore, deve emettere fattura per regolare i pagamenti e il versamento dei contributi sotto forma di Iva, Imposta sul valore aggiunto.
La partita Iva viene aperta nel momento in cui si decide di aprire un’attività e rimane la stessa fino alla chiusura dell’attività stessa. La pratica dev’essere fatta a massimo 30 giorni dall’avvio dell’attività e avviene facendo una serie di scelte sulla base delle caratteristiche dell’attività svolta.
In particolare bisogna definire:
Per aprire una partita Iva da libero professionista bisogna compilare il modello AA9/12 dell’Agenzia delle entrate, che serve sia per aprire che per modificare o chiudere una partita Iva.
Devono usare questo modulo, invece che la Comunicazione unica, tutti i contribuenti che non sono tenuti all’iscrizione nel Registro imprese o nel Repertorio delle notizie economiche e amministrative (Rea).
Il modulo può essere compilato e consegnato:
Le pratiche di apertura di una ditta individuale invece, come avviene se sei un artigiano o un commerciante, prevedono invece l’invio della ComUnica, la comunicazione unica che consente l’iscrizione contemporanea a:
Dal punto di vista burocratico, non c’è nessun costo di apertura di una partita Iva, è gratuito. Sono invece previsti dei costi di mantenimento della partita Iva, così come eventuali costi di consulenza per gli studi o i professionisti consultati per la gestione di una partita Iva.
Per quanto riguarda il regime forfettario i costi principali sono:
Per una partita Iva a regime ordinario invece ci sono costi: