News sul mondo del lavoro

mag 12, 2023

Cosa vogliono i giovani lavoratori, sceneggiatori in sciopero e le altre notizie rilevanti di questa settimana

Da diverso tempo l'Intelligenza Artificiale (AI) è tra gli argomenti più discussi del momento e continua a guidare le nuove tendenze nel mondo del lavoro.

Oggi parleremo di come l’AI può cambiare le aziende e la forza lavoro.


Secondo il nuovo report del World Economic Forum, il mercato del lavoro subirà un duro colpo nei prossimi cinque anni, e coinvolgerà 14 milioni di posti di lavoro.

Si prevede che 83 milioni di posti di lavoro verranno persi entro il 2027 e ne verranno creati 69 milioni, con un calo quindi di 14 milioni.


ruoli in crescita saranno l’IA e machine learning specialistsbusiness intelligence analysts e information security analysts, mentre i più a rischio sono i lavori che richiedono un’istruzione di base. Per quanto riguarda invece il gap di genere e i lavori green, abbiamo due scenari opposti: le donne saranno penalizzate mentre i lavori eco-sostenibili saranno favoriti. Il rapporto afferma infatti che "quasi un quarto dei posti di lavoro subiranno delle evoluzioni con il progredire dell’intelligenza artificiale, della digitalizzazione e di altri sviluppi economici come la transizione verso la green energy e il re-shoring della catena di approvvigionamento".


Chi avrebbe mai pensato che l'intelligenza artificiale potesse apportare cambiamenti così importanti e veloci?


L’Intelligenza Artificiale rappresenta una nuova frontiera capace anche di essere spaventosa per arte e creatività, finora appannaggio di esseri umani. Ed è questa la ragione che sta dietro allo sciopero degli sceneggiatori di Hollywood.

L’obiettivo dei sindacati è quello di considerare inammissibile qualsiasi produzione che non contempli uno sceneggiatore e che l'IA non potrà creare alcun tipo di materiale di partenza, ad esempio una bozza di sceneggiatura, una storia, un'idea o persino una prima stesura che poi richieda la presenza di uno sceneggiatore, assunto a un prezzo inferiore del consueto per venire modificata secondo necessità.


Vediamo quindi come si svilupperà la serie “AI or no AI” e quali cambiamenti ci porterà.


Chi avrebbe mai pensato che la Gen Z che tutti conosciamo come quella dei “nativi digitali” sia così attenta al lato umano sul posto di lavoro? Come tutte le generazioni precedenti, i lavoratori della Generazione Z pongono sfide uniche per i datori di lavoro. Per cominciare, danno all'empatia un valore più alto rispetto ai loro capi. Secondo Deloitte, per i lavoratori della Gen Z l'empatia è la seconda caratteristica più importante in un responsabile, mentre i capi hanno classificato l'empatia al quinto posto.


Inoltre, i lavoratori della Gen Z affermano di non ricevere abbastanza supporto per la salute mentale e che ci sia un’opinione discordante tra capo e sottoposto sull’influenza del lavoro su questa. I giovani quindi vorrebbero una maggiore attenzione delle aziende per la salute mentale e il benessere ma il 28% afferma di scontrarsi con il proprio responsabile su questo tema.


Non c’è un punto di incontro neanche sull’impatto del lavoro sulla propria identità.

L'86% dei capi afferma che "il lavoro è una parte significativa della propria identità", rispetto a solo il 61% dei lavoratori della Gen Z. Allo stesso tempo, secondo un altro sondaggio condotto da ResumeBuilder.com, tre quarti dei manager afferma di avere difficoltà a lavorare con le nuove generazioni.


Sotto i riflettori non sono solo salute mentale ed empatia: i giovani lavoratori affermano che "abbandoneranno i datori di lavoro che non vanno incontro alle loro esigenze, legate soprattutto agli orari lavorativi". Sempre più spesso, infatti, i giovani lavoratori vogliono poter decidere dove, quando e come lavorare. E se l’azienda non li accontenta, sono pronti ad andarsene.


Secondo una nuova ricerca di Adobe, alcuni lavoratori della Generazione Z e dei Millennial "scelgono di iniziare la loro giornata lavorativa alle 18:00", perché ritengono di essere più produttivi fuori orario (26% della Gen Z e il 18% dei Millennial).


Con o senza i cambiamenti che l'IA porta nel mondo del lavoro, i leader continueranno ad affrontare nuove sfide che non scompariranno con la bacchetta magica dell'IA: le sfide si evolveranno. E Kelly è qui per aggiornarti con tutte le notizie importanti per aiutarti a navigare nella realtà incerta e in rapida evoluzione ogni settimana.


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