News sul mondo del lavoro

feb 21, 2023

Silicon Valley si sposta in Europa, 'resenteeism' e altro ancora da non perdere questa settimana

Silicon Valley si sposta in Europa


La perdita di una persona può rappresentare la vittoria di un'altra; dipende dalla prospettiva con cui si guardano le cose.

Alcune aziende tedesche vedono i licenziamenti di Silicon Valley come una grande opportunità per ingaggiare talenti di alto livello; è un messaggio potente di pianificazione a lungo termine che considera le persone come un asset.


Cosa offre esattamente la Germania ai lavoratori di Silicon Valley, precedentemente viziati dai salari stratosferici dei periodi d’oro? Molto, in realtà! Per cominciare, un sistema sanitario più economico e un costo della vita inferiore a quello di San Francisco.


Per la Germania la mancanza di lavoratori esperti nel settore tecnologico è da imputare non solo all'industria del personale: in un post su LinkedIn rivolto ai lavoratori statunitensi recentemente licenziati, Judith Gerlach (Ministro della Digitalizzazione nella regione più ricca della Germania) ha scritto: "Desidero invitarti a trasferirti in Baviera".


Ci sono ovviamente sfide da superare (ad esempio, ottenere permessi di lavoro per nuove assunzioni), ma hai qualche dubbio che la Germania ne tragga vantaggio nel lungo termine? "Loro licenziano, noi assumiamo", afferma uno dei responsabili HR di una multinazionale tedesca. Non ti sembra una strategia vincente oggi?



Nuova parola d'ordine: 'resenteeism'


Questa settimana diamo uno sguardo più attento al 'resenteeism' - una nuova parola che merita un’attenzione particolare.

Se la tua azienda è stata toccata dalla Big Resignation e ti sei già confrontato con i 'quiet quitters', è ora di imparare alcuni termini in più - e preparare una strategia per gestire le speranze e le paure dei tuoi collaboratori.


A causa di un futuro sempre più incerto e i licenziamenti che fanno notizia quotidianamente, sempre più persone non rinunciano all’attuale posto di lavoro, anche se sono infelici. Il 'resenteeism' è appunto il fenomeno dei lavoratori che rimangono in un lavoro insoddisfacente a causa di una "percepita mancanza di opzioni migliori o di insicurezza lavorativa". In altre parole, non vogliono rimanere, ma non si sentono al sicuro o saggi a cambiare lavoro.


Il  'resenteeism' è anche correlato al ‘presenteeism’ ovvero "presentarsi... ma far finta di lavorare".


  • Quiet quitting: presentarsi e fare il minimo indispensabile
  • Presenteeism: presentarsi solo per farsi vedere al lavoro
  • Resenteeism: presentarsi senza fare alcuno sforzo per nascondere apatia o frustrazione (e avere un'influenza negativa sui colleghi)


Quindi, cosa può fare il datore di lavoro per non subire questi atteggiamenti da parte dei dipendenti?

Oggi le persone continuano a lavorare per la stessa azienda anche se non si sentono valorizzate, complice il futuro economico incerto e le notizie su licenziamenti di massa in tutto il mondo. Per cui non deve sorprendere che il “resenteism” stia prendendo piede e coinvolga un numero sempre crescente di lavoratori. E chi è consapevole di questa tendenza deve quindi dedicare del tempo per apportare i cambiamenti necessari.


A proposito di paura, panico e futuro incerto. I tagli del personale fanno le prime pagine, e gli esperti avvertono che il costante flusso di licenziamenti avrà impatti a lungo termine sulla salute mentale dei lavoratori. Anche solo leggere quotidianamente i titoli a riguardo può portare a problemi di salute mentale, e causare panico e paura per il futuro, oltre ad avere un impatto negativo sulla motivazione dei lavoratori che non sono coinvolti, creando una nuova classe di "dimissioni silenziose".


Per altre notizie sul mondo del lavoro, clicca qui (link). Rimani sintonizzato e la prossima settimana ti porteremo ulteriori approfondimenti.

Share by: