COME LA TECNOLOGIA PUÒ AIUTARCI A USCIRE PIÙ FORTI DALLA CRISI

Kelly Services Spa • ago 05, 2020

Il futuro del lavoro è adesso, ed è arrivato prima del previsto. È necessario che le aziende agiscano con tempestività, sfruttando le possibilità offerte dalle nuove tecnologie.


Per secoli, tecniche sempre nuove hanno progressivamente cambiato il modo di fare business. Nell'ultimo decennio, in particolare, grazie alla crescita del cloud computing abbiamo assistito allo sviluppo del lavoro da remoto, che ha aiutato molte persone a “liberarsi” dalle proprie scrivanie e a raggiungere un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata.



Il lavoro a distanza sta guadagnando sempre più slancio e, a seguito della pandemia di Coronavirus, quest’onda si è improvvisamente trasformata in uno tsunami, costringendo milioni di persone a lavorare da remoto a tempo pieno. Grazie alle tecnologie di ultima generazione le aziende hanno potuto attivarsi immediatamente, mettendo in campo tutte le proprie risorse.

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L'effetto combinato di tecnologia e pandemia è stato, per lavoratori ed imprese, a dir poco dirompente ed ha contribuito ad una sostanziale trasformazione non solo del luogo di lavoro ma anche (e soprattutto) nel modo di lavorare.


Certamente la tecnologia gioca da sempre un ruolo fondamentale nel futuro del lavoro, ma la pandemia globale ha accelerato questo processo. Ma proviamo a capire come la pandemia e la tecnologia si siano combinate per trasformare la forza lavoro.


Cosa è cambiato? Innanzitutto, il lavoro a distanza è diventato improvvisamente la “normalità”


Da dove stai leggendo questo articolo? È probabile che tu sia a casa, in una postazione di lavoro improvvisata sul tavolo della cucina. Negli ultimi mesi, le nostre case e i nostri uffici si sono “fusi” in un unico luogo. Al culmine della pandemia milioni di lavoratori in tutto il mondo si sono ritrovati a dover lavorare da remoto. Niente di tutto ciò sarebbe stato possibile senza le tecnologie di ultima generazione.


Col passare dei mesi, ci siamo abituati, se non lo eravamo già, a salvare il nostro lavoro sul cloud, a partecipare a riunioni tramite video e a collaborare con i colleghi utilizzando strumenti di condivisione. La pandemia ha sovralimentato questa rivoluzione e le grandi aziende tecnologiche ne hanno beneficiato. Zoom, ad esempio, ha visto il suo software crescere di 30 volte in aprile e gli utenti attivi di Microsoft Teams sono saliti a 75 milioni durante il picco della pandemia.


Al passo con questo nuovo scenario lavorativo si sta sviluppando anche un nuovo tipo di gig economy.Non si tratta solo di dove lavoriamo: la pandemia sta anche cambiando il modo in cui lavoriamo. I professionisti hanno così sviluppato un nuovo ordine di valori, con sempre più persone che scelgono di dare priorità alla propria vita privata rispetto al lavoro. In quest'ottica, possiamo aspettarci un'evoluzione della gig economy, che vedrà l'inclusione di lavori più pagati e più qualificati.



Ancora una volta, la tecnologia sta rendendo possibile questa evoluzione: un'offerta di piattaforme online collega oggi i lavoratori indipendenti a progetti flessibili, in tutto il mondo.

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Come ottenere il meglio dalle nuove tecnologie durante la pandemia


1. Le aziende devono seguire l'esempio dei dipendenti


Quando gli uffici sono stati costretti a chiudere, i dipendenti hanno creato postazioni di lavoro improvvisate e si sono destreggiati tra responsabilità di lavoro e famiglia. Le aziende dovrebbero seguire lo stesso esempio: alcune grandi aziende tecnologiche, tra cui Facebook e Twitter, hanno già comunicato che consentiranno ai propri dipendenti di lavorare da casa anche dopo la pandemia, se lo desiderano.


Ovviamente, non tutti possono lavorare esclusivamente da remoto (per alcuni ruoli è impossibile), ma dovrebbero essere in grado comunque di continuare a lavorare con orari più flessibili, se questi ultimi sono stati introdotti durante la pandemia.


Dare ai dipendenti ciò che desiderano è solo il primo passo. Se in futuro sceglieranno di lavorare da remoto, le aziende dovranno costruire e coltivare una cultura “su misura”. Per fare ciò, è utile creare una task force di persone e sperimentare nuovi modi per creare spirito di squadra, come eventi e attività online.


Il modello “remoto” non sarà privo di sfide. È necessario fare tutto il possibile per ridurre lo “stress” derivante dalle troppe videochiamate e prestare particolare attenzione ai nuovi dipendenti che potrebbero sentirsi isolati.


2. le aziende devono investire in tecnologia


Quando la pandemia ha colpito, da un giorno con l'altro siamo stati costretti a lavorare da casa, il che significava che era necessario sfruttare al massimo le tecnologie in nostro possesso (o che potevamo acquisire rapidamente). Nel breve periodo, è andata bene, ma se le aziende scelgono di rendere permanente il lavoro a distanza, dovranno investire nella tecnologia e in dispositivi adeguati per supportare i dipendenti.


3. Le aziende devono immaginare il nuovo quadro generale


Con più persone che lavorano da remoto, le aziende hanno l'opportunità di risparmiare sugli affitti degli uffici e di reinvestire questi risparmi in altre aree di business più profique. Ad esempio, possono investire nella soddisfazione della propria forza lavoro oppure possono rendere i propri prodotti ancora più incentrati sul cliente. Investendo in tecnologia per supportare una forza lavoro remota, è possibile utilizzare ciò che si risparmia per creare un'azienda migliore.


Pandemic + new tech = un potente catalizzatore per il cambiamento sul posto di lavoro



Dopo la pandemia, potresti aver rivalutato la tua vita professionale e il tuo ruolo nella società. Anche le aziende dovrebbero usare questo tempo per ripensare il proprio posto nel mondo, ascoltando la propria forza lavoro, rivalutando le strategie e investendo in nuove tecnologie. Si tratta di un'enorme opportunità, che sia dipendenti che aziende devono sfruttare con saggezza.

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