Lavorare all’estero è un’opportunità che tanti italiani hanno già sperimentato, sia per un lavoro stagionale di pochi mesi che per un’esperienza lavorativa più stabile e senza scadenza. Un cambio così radicale, però, ha anche molte insidie che non bisogna sottovalutare. Ecco alcuni consigli
Cambiare vita e andare a lavorare all’estero è un pensiero che solletica l’interesse di molte persone. Sia per la necessità di dare una svolta alla propria carriera professionale, sia per l’insoddisfazione per la condizione lavorativa italiana, giovani e meno giovani, con o senza esperienza, sono spesso portati a valutare anche solo per un istante le opportunità lavorative in un altro Paese.
Lavorare all’estero è del resto un’opportunità che tanti italiani hanno già sperimentato, sia per un lavoro stagionale di pochi mesi che per un’esperienza lavorativa più stabile e senza scadenza. Un cambio così radicale, però, ha anche molte insidie che non bisogna sottovalutare.
Le ragioni che possono spingerti a trovare lavoro all’estero possono essere diverse:
Nel corso della propria carriera professionale o della propria vita si può sentire l’esigenza di un cambio radicale. Cambiare lavoro, infatti, consente di dare una svolta importante al tran tran quotidiano, specialmente in un anno come il 2022, che arriva dopo una pandemia che ha messo in crisi tanti settori.
2. Fare un’esperienza professionale
Le offerte di lavoro all’estero possono essere anche un’occasione per arricchire il proprio curriculum, senza avere per forza la necessità di stabilirsi fuori dall’Italia. Confrontarsi con una cultura e un ambiente di lavoro differente consente infatti cogliere diverse opportunità di crescita professionale che sono preziose una volta tornati in Italia, dove le aziende valutano sempre con molto favore il periodo di soggiorno all’estero.
3. Cercare un lavoro meglio pagato
La “fuga” dall’Italia può essere motivata anche da una cattiva esperienza nel nostro Paese, per un impiego mal pagato, condizioni contrattuali limitanti o scarse possibilità di crescita professionale.
La ricerca di un lavoro all’estero in questo caso è motivata dunque dalla ricerca di un impiego più stimolante e meritocratico, o di un’azienda particolare in cui ci piacerebbe lavorare.
Prima di scegliere di lavorare all’estero bisogna però anche considerare una serie di problemi che possono rendere più complicata l’attività lavoratori fuori dall’Italia:
Il primo scoglio nell’andare a lavorare all’estero è la conoscenza della lingua del Paese dove siamo diretti o, in alternativa, della lingua inglese. Partire senza riuscire a comunicare, ovviamente, rende estremamente complicato sia vivere che lavorare in un Paese estero.
2. La cultura
Vivere in un Paese estero ci mette anche a confronto con una cultura diversa, che si esprime nella vita quotidiana e in quella professionale. Informarsi sulle usanze del Paese che stiamo valutano può evitare cattive sorprese una volta arrivati a destinazione.
3. La mancanza di sostegno
Trasferirsi all’estero può voler dire anche rinunciare alla “rete” di relazioni che abbiamo nel nostro Paese, sia familiari che sociali. A meno che il taglio di questi collegamenti non sia uno dei motivi che spingono ad andarsene, bisogna fare i conti dunque con le necessità di questo nuovo assetto.
4. Il costo della vita
Prima di accettare offerte di lavoro all’estero, bisogna valutare attentamente quale sarà il costo della vostra nuova vita nel Paese ospitante. Solo così si riuscirà a evitare che offerte che sembrano allettanti in Italia sono invece molto limitanti una volta arrivati a destinazione, come hanno provato molti nostri connazionali in trasferta a Londra, nel Regno Unito, dove la spesa per la vita quotidiana è mediamente più alto rispetto all’Italia.
Per sperimentare il lavoro all’estero ci sono alcuni portali, soprattutto in Europa, che facilitano il compito della consultazione dei posti di lavoro disponibili. Per il lavoro in Europa, in particolare, la Commissione europea ha creato il portale Eures che consente di trovare lavoro tramite le centinaia di migliaia di annunci di lavoro pubblicate.
Lanciata nel 1994, Eures è una rete europea dei servizi per l’impiego, dove sono stati pubblicati circa 3 milioni di posti di lavoro e 800mila curriculum vitae, con 4mila datori di lavoro connessi impegnati nella ricerca di personale anche proveniente dall’estero.
Basta registrarsi e creare un account, per consultare gli annunci e sperare di lavorare nel settore preferito.
Anche il sito ClicLavoro gestito dal ministero del Lavoro ha una sezione dedicata al lavoro all’estero, con alcune indicazioni pratiche per programmare la partenza.
Sempre per l’Europa, c’è anche il progetto dedicato ai giovani “Your First Eures Job”, rivolto a chi ha tra i 18 e i 35 anni ed è interessato a trovare lavoro o svolgere tirocini o apprendistato in un Paese dell’Europa, più Islanda e Norvegia.
Un’altra strada per chi vuole cambiare Paese è quella di rivolgersi a multinazionali,che siano aziende italiane o meno ma che abbiano una sede in Italia e abbiano posizioni aperte in sedi estere: in questo caso bisogna fare riferimento alle sezioni “Lavora con noi” sui siti aziendali.
Infine, per gli aspiranti lavoratori oltre confine una via efficace per trovare un impiego all’estero è quella di rivolgersi ad agenzie per il lavoro anch’esse multinazionali, come Kelly Services, che possono aiutarvi nella ricerca del vostro nuovo lavoro perfetto.
Prima di fare un passo tanto importante come lavorare all’estero, è bene studiare il più possibile lo Stato ed eventualmente l’azienda in cui andremo a lavorare, così come il settore di riferimento, se non abbiamo già una impresa definita dove andare.
Questo per evitare brutte sorprese una volta arrivati, o rimanere impantanati in procedure o ricerche infinite che una volta sul campo possono diventare molto più complicate.
Prima di partire è dunque utile:
Se quello che stai cercando non è un impiego definitivo, ma un’esperienza lavorativa temporanea che pensi possa essere utile alla tua carriera, ci sono diversi portali destinati a queste tipologie di offerte.
Oltre al già citato “Your First Eures Job”, destinato a chi ha tra i 18 e i 35 anni, esiste anche il progetto di Eurodesk Italy “Il Portale dei giovani”, nella sezione “Lavorare”, che pubblica a ritmo regolare varie opportunità:
Ovviamente si tratta sia di piccoli “lavoretti” utili per fare esperienza che di impieghi che offrono opportunità di carriera. Con la possibilità poi di trasformare quello che doveva essere un impiego temporaneo, magari, nel lavoro di una vita.