Domanda capace di suscitare sorpresa e imbarazzo, la richiesta sui motivi per cui l’azienda dovrebbe assumerlo è una di quelle che può mandare in confusione il candidato. Ecco perché viene fatta e come prepararsi per rispondere al meglio
Le cosiddette “domande trabocchetto” sono quelle che più mettono agitazione quando ci prepariamo per affrontare un colloquio di lavoro. Apparentemente bizzarre, colgono spesso di sorpresa il candidato e possono contribuire a metterlo in difficoltà di fronte all’intervistatore, riducendo drasticamente le possibilità di ottenere il posto di lavoro sognato.
Tra queste c’è sicuramente la domanda “perché dovremmo assumerti?” o “perché dovremmo scegliere lei?”, uno dei quesiti più tradizionali e ricorrenti nei colloqui. Nonostante questo ancora oggi non tutti i candidati si preparano adeguatamente, anche per questa domanda, quando rispondono a un’offerta di lavoro.
Così come per altre domande fatte ai colloqui, non esistono risposte giuste a prescindere, ma è molto facile dare una risposta sbagliata. Ecco perché è molto importante prepararsi al meglio prima del colloquio. Ogni “domanda trabocchetto” infatti è pericolosa, perché può metterti in imbarazzo, ma può anche trasformarsi in un’opportunità, perché può consentirti di distinguerti dagli altri candidati e aumentare le tue possibilità di successo. In altre parole, può aiutarti a “venderti” al meglio.
L’intervistatore con questo quesito non vuole farti elencare tutta la tua preparazione accademica o professionale che è già contenuta nel tuo curriculum, perché questo l’ha già studiato attentamente prima di arrivare al colloquio.
Il suo obiettivo è piuttosto quello di conoscerti come persona, vedere come sai raccontarti e mettere in risalto le tue potenzialità. Ma anche capire quanto sei vicino alla cultura e alle necessità dell’impresa per cui lavora.
In altre parole, cerca di capire cosa può differenziarti dagli altri candidati, che ha già valutato come idonei per la posizione di lavoro offerta.
Fatta questa premessa è quindi chiaro che bisogna evitare risposte preconfezionate o impersonali, che darebbero l’impressione che in realtà non hai molto da dire. Risposte come “Perché sono il candidato migliore per questo posto” o “Perché ho sempre sognato di lavorare per un’azienda come questa”, se non motivate con dettagli precisi, sembrano infatti frasi adatte a qualsiasi posizione di lavoro.
Sono risposte “passepartout” che risultano dunque poco utili o interessanti per l’intervistatore. In ogni risposta, invece, è importante suscitare l’attenzione di chi ti sta parlando, in modo da suscitare un ricordo che possa distinguerti dagli altri.
Ecco cosa devi fare:
Cosa invece NON devi fare:
Per rispondere a questa domanda, così come a molte altre durante un colloquio, è dunque fondamentale prepararsi a fondo prima. Bisogna quindi studiare:
Questi sono aspetti che bisogna conoscere sempre, ma diventano importanti anche quando devi rispondere alla domanda, durante un colloquio, “perché dovremmo assumere proprio lei?”.
Puoi dunque adottare diverse strategie per rispondere a questa domanda. Puoi decidere per esempio di:
Per esempio: “Perché sono molto preparato nell’affrontare momenti di difficoltà improvvisi, come quella volta che… E credo che questo possa essere fondamentale per un’azienda come la vostra, che opera in settori con grosse oscillazioni…”.
O ancora: “Ho lavorato in un team di 15 persone per molti anni, un’esperienza che mi ha consentito di crescere professionalmente e umanamente. E credo che questa capacità possa essere molto utile per questo impiego, che prevede il confronto costante con molte figure all’interno dell’azienda”.
Per esempio: “Per anni mi sono occupato di comunicazione aziendale in grandi società, e quindi potrei dare una spinta alle relazioni esterne di questo gruppo”
E anche: “Mi sono occupato di vendite per anni e sono abituato a curare i rapporti coi clienti più problematici, come è successo quella volta che… Proprio per questo potrei aumentare le vendite anche di quest’azienda, che lavora in un settore che ho studiato a fondo”.
Concludendo, la risposte a questa domanda devono mettere in luce: