Tra chi decide di cercare un lavoro all’estero sono tanti gli italiani che scelgono la Spagna come meta lavorativa. Sarà perché lo spagnolo sembra
più facile da imparare per noi italiani, sarà perché la cultura spagnola è considerata
più vicina e affine a quella del nostro Paese, lo sbarco in terra spagnola sembra più semplice e attraente rispetto ad altri Paesi d’Europa.
Ma che tipo di lavori si possono trovare in Spagna? E dove è meglio andare a lavorare, dove ci sono più opportunità lavorative? Quali documenti sono necessari per stabilirsi per motivi professionali? Vediamo un po’ di consigli.
Lingua, cultura, clima ed economia in Spagna hanno caratteristiche simili a quelle italiane. Per questo molti giovani, ma non solo, spesso sono attratti da quel Paese per vivere e lavorare fuori dall’Italia.
Ci sono infatti molti aspetti che legano la Spagna al nostro Paese:
Va tutto meglio in Spagna, dunque? Ovviamente no. L'economia spagnola soffre infatti anche di molti dei problemi che attanagliano quella italiana, come una crescita debole e un alto tasso di disoccupazione, che la mantengono lontana dalle opportunità professionali garantite per esempio dai Paesi del Nord Europa.
Inoltre gli stipendi spagnoli non sono alti, anche se per valutare con attenzione un’offerta da parte di un datore di lavoro bisogna sempre considerare che come abbiamo detto il costo della vita è inferiore rispetto all’Italia.
Prima di decidere a fare il grande salto, come sempre accade quando si decide di andare a lavorare all'estero, bisogna quindi valutare con attenzione tutti questi aspetti e cercare di confrontare attentamente vantaggi e svantaggi di un trasloco in un altro Paese.
Turismo, industria e servizi sono i settori che offrono maggiori opportunità per gli italiani che decidono di cercare lavoro in Spagna.
Proprio il turismo offre numerose opportunità, specialmente sulle coste o nelle isole (come la Costa Brava di Barcellona, Lloret de Mar, Ibiza, le Baleari o le Isole Canarie), ma anche nelle grandi città d’arte come Madrid, Barcellona o Siviglia.
Queste destinazioni offrono poi anche un altro aspetto positivo: essendo rivolte a turisti spesso privilegiano chi conosce più lingue, e possono “accontentarsi” anche di una padronanza non fluente dello spagnolo, che comunque bisogna sapere e conoscere.
Se invece il nostro obiettivo è un ruolo impiegatizio o dirigenziale in grandi società, magari multinazionali (l’inglese sarà richiesto spesso, in questo caso) allora le mete che offrono più opportunità sono i grandi centri urbani e industriali della Spagna, come ancora una volta Madrid, Barcellona (e tutta la Catalogna), Valencia o Siviglia.
Per trovare lavoro in Spagna ci sono diverse strade, come il portale europeo specifico, il sito del Servizio pubblico di impiego statale, i giornali, i portali di offerte di lavoro online e i siti delle principali aziende che lavorano in Spagna.
Prima di tutto però bisogna occuparsi dei permessi e della burocrazia. Chiunque entri in Spagna può restarci fino a un massimo di tre mesi semplicemente presentando un documento o un passaporto valido. Resta valida anche la patente di guida italiana.
Se invece non si è ancora maggiorenni, serve anche un documento firmato dai genitori.
Se invece il soggiorno è più lungo, bisogna registrarsi negli uffici della provincia in cui si vuole restare, oppure anche nelle centrali di polizia, per richiedere l’iscrizione ufficiale tra gli stranieri presenti nel Paese.
Per avere informazioni e anche il disbrigo di queste pratiche, ci si può rivolgere anche al Consolato spagnolo in Italia.
Ovviamente alle offerte di lavoro ci si candida inviando curriculum e lettera di presentazione, che devono essere scritti in spagnolo o, al massimo e solo per alcune aziende multinazionali, anche in inglese.
Per cercare e trovare annunci di lavoro, invece, le strade sono diverse. Ecco le principali: