Dis-Coll: come funziona la disoccupazione per collaboratori

Kelly Services • dic 23, 2023

L'indennità Dis-Coll è destinata ai lavoratori con una collaborazione, ma anche agli assegnisti di ricerca e ai dottorandi. Ecco i requisiti necessari e quanto spetta


La Dis-Coll è l’indennità che spetta ai collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, che hanno perso il lavoro. Si tratta dunque di un aiuto economico che consente di affrontare con più serenità questo periodo in cui la persona è rimasta senza impiego, che viene riconosciuta sulla base di alcuni requisiti che devono essere rispettati. Vediamo allora come funziona l’indennità di disoccupazione Dis-Coll e cosa bisogna fare per ottenerla.




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Cosa si intende per dis-Coll?

Dis-Coll sta per “disoccupazione collaboratori” ed è il nome dato all’Indennità di disoccupazione mensile Dis-Coll versata dall’Inps ai lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa che restano senza lavoro. Spetta anche a collaboratori a progetto, assegnisti di ricerca e dottorandi di ricerca con borsa di studio.

L'Indennità di disoccupazione Dis-Coll è stata istituita in via sperimentale dal Decreto Legislativo 4 marzo 2015, n. 22, poi è diventata misura strutturale con la Legge 22 maggio 2017, n. 81 ed è stata poi modificata ulteriormente dalla Legge di Bilancio 2022.

Ogni anno, tenendo conto di vari fattori tra cui l’inflazione, l’Inps definisce i parametri utili per stabilire l’ammontare dell’indennità Dis-Coll. Per l’anno 2023 i parametri sono stati fissati dalla circolare n.14 del 3 febbraio 2023, che stabilisce tra l’altro la somma massima cui può arrivare la dis-coll, ovvero per quest’anno i 1.470,99 euro. La quota per l'anno 2024 verrà fissata dall'Inps tra gennaio e febbraio 2024.



Quando si ha diritto alla Dis-Coll?

L’indennità Dis-Coll spetta ai collaboratori che hanno perduto involontariamente la propria occupazione e viene versata per un numero di mesi pari a quelli in cui sono stati versati i contributi (almeno un mese di contribuzione) a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente la perdita del posto di lavoro. Può essere pagata al massimo per 12 mesi.


Nello specifico, l’indennità di disoccupazione per i collaboratori (Dis-Coll) spetta a:


  • collaboratori coordinati e continuativi,
  • collaboratori a progetto,
  • assegnisti di ricerca,
  • dottorandi di ricerca con borsa di studio

che abbiano perso involontariamente il posto di lavoro e siano iscritti in maniera esclusiva alla Gestione separata dell’Inps.


La Dis-Coll non spetta invece a:


  1. titolari di pensione;
  2. titolari di partita Iva;
  3. sindaci, amministratori o titolari di società, associazioni o altri enti, con o senza personalità giuridica.


La Dis-Coll spetta in particolare:


  • a partire dall’ottavo giorno successivo alla cessazione del posto di lavoro, se la richiesta è presentata entro l’ottavo giorno;
  • dal giorno successivo alla presentazione della domanda, se questa viene effettuata oltre l’ottavo giorno dalla cessazione del rapporto di lavoro.


L’indennità viene riconosciuta ogni mese per un numero di mesi uguale al numero di mesi in cui si è versati i contributi alla Gestione separata, nel periodo compreso tra il 1° gennaio dell’anno precedente a quello in cui il lavoratore ha perso il posto di lavoro e il momento stesso dell’interruzione del rapporto di lavoro.

In ogni modo, come detto, non può essere versata per più di 12 mesi.



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Quanto spetta per la Dis-Coll?

L’ammontare della Dis-Coll viene calcolato in base al reddito medio mensile del collaboratore rimasto disoccupato, ed è pari in genere al 75% del reddito. Quando però il reddito medio è superiore a un importo preciso, stabilito dall’Inps anno per anno, la Dis-Coll ha una maggiorazione.


Per calcolare l’ammontare dell’indennità dis-Coll bisogna dunque prendere in esame diversi parametri:


  • l’indennità Dis-Coll di disoccupazione è pari al 75% del reddito medio mensile;
  • quando il reddito medio mensile è superiore a un importo preciso, che viene rivalutato in base all’inflazione e per il 2023 è pari a 1.352,19 euro, l’indennità viene maggiorata;
  • l’importo versato per la Dis-Coll non deve comunque superare un tetto massimo, che per il 2023 è stato fissato dall’Inps a 1.470,99 euro.
  • dal sesto mese di ricezione dell’indennità, la Dic-Coll viene ridotta ogni mese del 3%.


Il diritto a ricevere l’indennità Dis-Coll si può però anche perdere, al verificarsi di alcune condizioni previste dalla legge. In particolare, l’assegno viene interrotto quando:


  • la persona trova un impiego e torna a lavorare, perdendo lo stato di disoccupazione. In particolare se ottiene una nuova occupazione con contratto di lavoro subordinato di durata superiore a 5 giorni il lavoratore perde il diritto a ricevere l’indennità;
  • chi riceve l’indennità avvia un lavoro autonomo, un’impresa individuale o un’attività parasubordinata senza provvedere alla comunicazione all’Inps entro 30 giorni dall’inizio dell'attività o, se questa era già stata avviata, dalla data di presentazione della domanda;
  • diventa titolare di una pensione;
  • acquisisce il diritto a ricevere l’assegno ordinario di invalidità, a meno che decida di ricevere l’indennità Dis-Coll;
  • se non c’è una regolare partecipazione alle iniziative di attivazione lavorativa e ai percorsi di riqualificazione professionale proposti dai servizi competenti. In caso contrario c’è un meccanismo proporzionale di sanzionamento, che prevede sia la decurtazione che la cancellazione dell’indennità.



Che differenza c'è tra Naspi e Dis-Coll?

Tra le varie indennità erogate dall'Inps in caso di perdita di lavoro, oltre alla Dis-Coll, esiste la NASpI, ovvero la Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego.

È importante notare che queste due misure non sono cumulabili e sono destinate a diverse categorie di lavoratori:


  • la Dis-Coll è destinata a coloro che hanno un contratto di collaborazione coordinata e continuativa.
  • la Naspi, invece, rappresenta un sostegno mensile per i lavoratori con un contratto di lavoro subordinato o di somministrazione.


Le differenze riguardano anche i requisiti necessari per richiederle e l'impegno, previsto per chi riceve la Naspi, a firmare un patto di servizio coi Centri per l'impiego e partecipare alle attività di reinserimento e riqualificazione professionale.

In sintesi, mentre la Dis-Coll è rivolta ai collaboratori con un preciso tipo di contratto, la Naspi è destinata a lavoratori con un diverso regime contrattuale, con requisiti e impegni specifici volti a favorire il reinserimento nel mondo del lavoro.




Come viene pagata la Dis-Coll?

Come spiega l’Inps sul suo portale, l’indennità Dis-Coll può essere pagata tramite:


  • accredito su conto corrente bancario o postale;
  • accredito su libretto postale;
  • bonifico domiciliato presso Poste Italiane SpA, allo sportello di un ufficio postale di residenza o di domicilio.


Il termine per la definizione della richiesta è fissato dalla stessa Inps in un limite massimo di 50 giorni.



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