Straordinari: come funzionano e quanto devono essere pagati

Kelly Services Spa • mag 25, 2022

​Gli straordinari sono una delle modalità con cui le aziende rispondono a bisogni imprevisti o periodi particolari. Per farlo devono però pagare di più il lavoratore. Vediamo cosa bisogna sapere sul lavoro supplementare


Il lavoro straordinario è il lavoro oltre il normale orario di lavoro, quindi oltre le 40 ore settimanali nel caso di un impiego a tempo pieno. È uno degli strumenti che le aziende hanno per rispondere a necessità e momenti particolari aumentando così la capacità produttiva, a patto però di pagare al lavoratore in straordinario una quota maggiorata rispetto alla retribuzione oraria solita o, in alternativa, a concedere ore di riposo compensativo.



Ma come devono essere gestiti gli straordinari dai datori di lavoro? Quanto devono essere pagati? E che ruolo hanno i contratti collettivi nazionali nel regolare l’uso delle ore di straordinario? Vediamo le cose più importanti da conoscere.

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Come funzionano le ore di straordinario?


Il ricorso al lavoro straordinario è regolato dal Decreto legislativo n. 66 del 2003, che definisce lo straordinario come il lavoro effettuato oltre l’orario normale di lavoro, che la legge fissa in 40 ore settimanali.


Limiti orari diversi possono essere definiti dai sindacati più rappresentativi e dalle associazioni di categoria nei Contratti collettivi nazionali di lavoro (Ccnl). Per esempio i contratti possono fissare l’orario settimanale a un numero inferiore di ore, come accade per esempio nel contratto delle cooperative sociali, che hanno un orario lavorativo settimanale di 38 ore.


In questo caso si considera lavoro straordinario quello che eccede l’orario previsto dal Ccnl di riferimento, quindi a partire dalla 39esima ora.

Contando anche gli straordinari, la legge fissa comunque un limite massimo di 48 ore settimanali di lavoro e, in assenza di indicazioni diverse nei rispettivi contratti, anche un tetto massimo annuale di 250 ore di straordinario.


Di conseguenza se un lavoratore ha da contratto un orario di lavoro da 40 ore settimanali, ma quella settimana ne lavora 45, le 5 ore in più vengono considerate di straordinario e devono essere pagate con le maggiorazioni previste dal contratto.

In alternativa, se lo prevede il Ccnl di riferimento, le stesse ore possono invece essere compensate con delle ore di riposo (il meccanismo della cosiddetta “banca ore”) che possono essere poi godute dal dipendente.


I motivi per cui un’azienda può chiedere il ricorso al lavoro straordinario possono essere:


  • necessità produttive impreviste;
  • situazioni di forza maggiore che impongono l’uso di ore aggiuntive;
  • eventi particolari, come per esempio un periodo di particolari ferie.


Gli straordinari sono obbligatori?


Se il contratto collettivo di riferimento prevede il ricorso al lavoro straordinario, il lavoratore non può rifiutarsi di effettuare ore extra di lavoro se non vuole incorrere in sanzioni disciplinari. Alcuni Ccnl prevedono comunque un consenso del lavoratore.


Il lavoro straordinario non può però essere richiesto in modo obbligatorio (quindi il lavoratore può rifiutare):

  • se c’è un motivo giustificato per farlo;
  • se la richiesta del datore di lavoro non corrisponde a una necessità effettiva aziendale;
  • se la richiesta risulta del tutto arbitraria;
  • se le ore richieste risultano essere molto superiori all’ordinario;



Il lavoro straordinario non può essere inoltre richiesto a:

  • lavoratori studenti;
  • lavoratori minorenni;
  • nel caso in cui i sindacati abbiano dichiarato lo sciopero degli straordinari e delle prestazioni accessorie.
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Quanto sono pagati gli straordinari?


Le maggiorazioni per il lavoro straordinario vengono fissate dai Contratti collettivi nazionali di riferimento. Sono questi testi infatti a definire esattamente l’orario di lavoro ordinario del lavoratore inquadrato in quel settore e di conseguenza anche il meccanismo di riconoscimento delle indennità previste.


Per esempio, il Ccnl Commercio prevede una maggiorazione del 15% dalla 41esima alla 48esima ora settimanale di lavoro, che sale al 20% oltre alla 48esima ora. c’è inoltre una maggiorazione del 35% per lo straordinario festivo e del 55% per lo straordinario notturno.


Il Ccnl Metalmeccanici invece prevede che il lavoro straordinario deve essere contenuto nei limiti di 2 ore giornaliere e 8 ore settimanali, differenziando però le quote di maggiorazione tra lavoratori turnisti e lavoratori con orario tradizionale. La quota di maggiorazione è generalmente del 25% per le prime due ore aggiuntive e del 30% per le successive, che però salgono in caso di lavoro notturno o festivo.


Diverso il discorso nel caso in cui il lavoro straordinario venga pagato a forfait. In questo caso alla retribuzione “normale” del lavoratore che svolge il lavoro straordinario, viene sempre aumentata una quota fissa mensile, pagata anche nel caso in cui le ore aggiuntive non vengano concretamente svolte.


In questo caso a stabilire modalità e pagamento dello straordinario forfettizzato è un accordo tra azienda e lavoratore.

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