Assegno unico 2023: cos'è e come averlo

Kelly Services • lug 26, 2023

La legge di bilancio per il 2023 ha aumentato gli importi dell’assegno unico per famiglie numerose, figli piccoli e disabili. Vediamo come funziona



L’Assegno unico è una forma di sostegno economico che assicura alle famiglie con figli una somma mensile in base al numero dei figli, alle condizioni familiari e al reddito percepito. La legge di bilancio per l’anno 2023 ha modificato questa misura, aumentando le cifre riconosciute ad alcune tipologie di famiglie e in particolare a quelle numerose, quelle che hanno figli fino a un’eta di tre anni e quelle con figli disabili.

Le modifiche sono dunque già entrate in vigore, così come resta in vigore per ogni nucleo familiare l’obbligo di presentare la dichiarazione Isee per poter ricevere l’aiuto economico. In molti casi restano invece valide le domande presentate dalle famiglie prima del 2023, con un versamento automatico da parte dell'Inps. Vediamo dunque come funziona questo aiuto economico, quali sono le scadenze per la presentazione della domanda e qualche esempio per capire meglio come funziona l’Assegno Unico e Universale per il 2023.



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Cos'è l'assegno unico?

L’Assegno unico e universale è una forma di sostegno economico introdotto per aiutare le famiglie con figli. Spetta alle famiglie fino al compimento del 21esimo anno di età dei figli, in alcune condizioni, mentre non ha limitazioni di età nel caso di figli disabili. L’importo varia tenendo conto delle condizioni economiche della famiglia, del numero dei figli e della presenza di disabilità.

Si chiama “Assegno unico e universale (AUU)” perché la sua entrata in vigore dal 1° marzo 2022 aveva tra le altre cose l’obiettivo di semplificare l’insieme delle misure di sostegno alle famiglie, modificando il sistema di incentivi e detrazioni previste fino a quel momento. Ed è universale perché viene riconosciuto con importi minimi anche alle famiglie senza dichiarazione Isee o con una dichiarazione Isee superiore ai 43.240 euro.


In particolare, con l’introduzione dell’Assegno Unico e Universale sono state cancellate queste misure previste precedentemente:


  • il cosiddetto “Bonus mamma domani”, ovvero il premio alla nascita o all’adozione;
  • l’assegno riconosciuto alle famiglie con almeno tre figli minori;
  • gli assegni versati alle famiglie con figli e orfanili;
  • il cosiddetto “Bonus Bebè”, ovvero l’assegno di natalità;
  • le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.



L’Assegno unico e universale viene dunque riconosciuto alle famiglie:


  • per ogni figlio minorenne a carico del nucleo familiare;
  • per i nuovi nati, viene versato dal settimo mese di gravidanza;
  • per i figli maggiorenni fino a 21 anni di età, a condizione che:


  1. stia svolgendo un tirocinio o lavori e non percepisca un reddito superiore agli 8mila euro annui;
  2. stia frequentando la scuola, un corso professionale o un corso di laurea;
  3. sia disoccupato e risulti alla ricerca di un lavoro nei centri per l’impiego;
  4. stia svolgendo il servizio civile universale.


  • per ogni figlio disabile a carico, in questo caso senza limiti di età.




Come cambia l’assegno unico nel 2023?

La legge di bilancio varata nel dicembre 2022 a partire dal 1° gennaio 2023 ha previsto alcune novità per l’Assegno unico e universale:


  • l’aumento del 50% dell’assegno unico per le famiglie con figli di età inferiore a un anno;
  • l’aumento del 50% dell’assegno unico per i figli con un’età compresa da 1 a 3 anni per nuclei familiari con almeno 3 o più figli e con ISEE fino a 40.000 euro;
  • l’aumento del 50% dell’assegno per le famiglie con 4 o più figli;
  • la legge ha inoltre reso stabili gli aumenti già previsti dal 2022 per i figli disabili maggiorenni, senza limiti di età.


L’Inps ha spiegato cosa comportano questi aumenti nella circolare n. 41 del 7 aprile 2023, prendendo in esame alcuni esempi.


  • Esempio 1: famiglia con figli di età inferiore a 1 anno, in particolare 2 figli minorenni non disabili di cui il secondo nato a dicembre 2022


Per il primo figlio in questo caso spettano i mesi di gennaio e febbraio 2023 in base all’ISEE 2022, a meno che non sia già stato presentato l’ISEE aggiornato col secondo figlio. Nel caso di un ISEE di 15.000 euro per il secondo figlio spetta l’assegno maggiorato del 50% per il 2023 più le mensilità previste precedentemente per settimo e ottavo mese di gravidanza.

Quindi: per il primo figlio minorenne calcolato sulla base dell’ISEE 2023 spettano 189,20 euro per ogni mese del 2023, mentre per il secondo figlio 175 euro per gli ultimi tre mesi del 2022 e poi 283,80 euro a partire da gennaio 2023.


  • Esempio 2: incrementi per nuclei numerosi, in particolare una famiglia con 3 figli, di cui nessun disabile, di cui uno di 25 anni di età, il secondo di 14 anni e il terzo di 2 anni, con ISEE 2023 familiare di 25.000 euro


In questo caso per il primo figlio, anche se abita coi genitori, l’assegno non spetta. Per il secondo di 14 anni spettano 144,90 euro al mese, mentre per il terzo di 2 anni 217,35 euro, che derivano dallo stesso importo dell’altro (144,90) più l’aumento del 50%. Alla famiglia va però anche la maggiorazione di 67 euro previsto per il terzo figlio, quindi il totale dell’assegno arriva a 429,25 euro.




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Quando presentare la domanda per l’assegno unico 2023?

Per le domande presentate entro il 30 giugno 2023, l’Assegno è riconosciuto a decorrere dal mese di marzo. Se la presentazione avviene dal 1° luglio invece, il versamento scatta dal mese successivo a quello della domanda stessa.

A partire dal 1° marzo 2023, chi ha già fatto domanda di Assegno unico e universale nel corso del periodo gennaio 2022-febbraio 2023, entro il 28 febbraio 2023, non deve presentare una nuova domanda per il 2023, a patto che la richiesta precedente non sia stata respinta, revocata, decaduta o oggetto di rinuncia.

Resta invece valido l’obbligo di presentare comunque la presentazione della Dichiarazione sostitutiva unica (DSU), che ha una valenza annuale. Per questo, gli assegni relativi ai mesi di gennaio e febbraio 2023 continuano a essere calcolati secondo l’ISEE 2022, per non negare il diritto all’Assegno unico a chi non ha presentato la stessa dichiarazione nei primi 2 mesi dell’anno. Per questo le prime rate dell’assegno vengono calcolate sulla base di quelle già erogate nei mesi precedenti, anche se adattate alle novità introdotte per il 2023 nel caso ce ne sia il diritto.

Nel caso di mancanza di una nuova Dsu, l’importo dell’Assegno unico viene calcolato dall’Inps, a partire da marzo 2023, sulla base degli importi minimi. Se dunque si ha diritto a un Assegno superiore, conviene dunque presentare la certificazione richiesta per ricevere la somma più alta.

Chi invece non ha mai presentato la domanda o non ha mai goduto dell’Assegno unico e universale, ma anche per chi ha visto rifiutata la domanda precedente, le domande possono essere inviate:


  • col servizio online dell’Inps;
  • tramite Contact center dello stesso Istituto;
  • facendosi aiutare dai patronati;
  • usando l’app Inps Mobile.



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