Ingegnere elettronico, cosa fa e come trovare lavoro

Kelly Services spa • ago 02, 2022

​Figura poliedrica, impiegata in molti settori dall’industria alla ricerca, l’ingegnere elettronico si occupa di progettare e realizzare circuiti e sistemi di trasmissione. Ecco quello che c’è da sapere

L’elettronica oggi è dappertutto. Consente di far funzionare gli strumenti e dispositivi che sono entrati prepotentemente nella nostra quotidianità e ha una funzione cruciale nella vita delle aziende di praticamente tutti i settori. Perché dall’agricoltura fino alla meccanica avanzata c’è sempre un componente o un circuito elettronico che fa girare una macchina o che consente una lavorazione.


Dietro a tutte queste macchine c’è il lavoro degli ingegneri elettronici, cioè di quella figura professionale che si occupa di progettare e realizzare circuiti e sistemi di trasmissione. Possono occuparsi quindi sia della progettazione di componente elettronici che seguire poi tutto il processo di produzione e test degli stessi, collaborando con altre figure.



Vediamo ora nel dettaglio di cosa si occupa l'ingegnere elettronico e in quali settori e tipologie di aziende può trovare impiego.

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Che lavoro fa l’ingegnere elettronico?

Il compito dell’ingegnere elettronico è quello di progettare realizzare componenti o sistemi elettronici. Grazie alle sue competenze può essere impiegato in tutte le fasi produttive, dalla progettazione alla realizzazione vera e propria, fino alla gestione e controllo dei sistemi prodotti.


Ha competenze molto ampie, che sono in parte comuni con quelle dell’ingegnere elettrico e in parte con quelle dell’ingegnere informatico e delle telecomunicazioni. Nel dettaglio, le conoscenze necessarie per diventare ingegnere elettronico sono:


  • analisi matematica;
  • fondamenti di informatica;
  • elettrotecnica;
  • fisica generale;
  • elettronica;
  • telecomunicazioni;
  • programmazione dei sistemi elettronici;
  • elettronica industriale;
  • elettronica delle telecomunicazioni.


​Un ingegnere elettronico può dunque essere impiegato nella ricerca e sviluppo di nuovi sistemi o componenti elettronici, può seguire la loro realizzazione, controllarne la produzione e poi occuparsi della valutazione e del testing dei prototipi.


Si occupa quindi di identificare e risolvere eventuali problemi sorti durante questa fase, per poi collaborare al collaudo dei dispositivi elettronici realizzati, verificando nel contempo che questi rispettino le norme in vigore.


L’ingegnere elettronico dunque può contribuire alla realizzazione, fra i tanti prodotti, di:


  • schede elettroniche;
  • circuiti stampati;
  • centraline;
  • dispositivi audio e video;
  • sistemi di telecomunicazione;
  • sensoristica;
  • robot e macchine automatiche;
  • applicazione alle macchine industriali dei principi della internet of things;
  • antenne;
  • sistemi di controllo automatici;
  • controller;
  • microchip.


La figura dell’ingegnere elettronico ha dunque molti punti di contatto con quelli dell’ingegnere elettrico, e anche con l’ingegnere informatico, ma si differenzia per molti aspetti.


A differenza dell’ingegnere elettrico, l’ingegnere elettronico si occupa di sistemi formati da piccoli circuiti con potenze generalmente non elevate, che hanno il compito di trasmettere un’informazione attraverso un circuito elettrico. L'ingegnere elettrico invece si occupa di progettare, realizzare e gestire impianti elettrici anche di grandi dimensioni, la cui funzione principale è il trasporto e l'utilizzo dell’energia elettrica in quanto tale.


Allo stesso modo, l’ingegnere informatico si occupa in modo specifico del funzionamento dei calcolatori e dei computer, sia a livello di progettazione elettronica che dal punto di vista del software che da quello hardware. Spesso però l’ingegnere elettronico collabora col software engineer per realizzare i sistemi tecnologici complessi che queste due figure sono in grado di realizzare.


Ci sono anche molti punti di contatto con l'ingegneria delle telecomunicazioni, tanto che spesso i due corsi di laurea coincidono, per lo meno all’inizio del percorso di studi.

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Cosa si deve fare per diventare un ingegnere elettronico?


Per diventare ingegnere elettronico bisogna ovviamente ottenere una laurea in ingegneria elettronica. Questo tipo di corso esiste in molte università italiane e prevede tre anni per arrivare alla laurea triennale e poi i due anni di laurea magistrale per affinare ulteriormente le proprie competenze, specializzandosi.


Nel corso dei suoi studi, il futuro ingegnere elettronico dovrà dunque studiare le materie fondamentali per l’ingegneria, come:


  • analisi;
  • principi di fisica;
  • geometria e algebra;
  • fondamenti di informatica.


Ma dovrà anche studiare materie più specifiche come:


  • elaborazione dei segnali;
  • calcolatori elettronici;
  • campi elettromagnetici;
  • elettronica;
  • elettrotecnica;
  • telecomunicazioni;
  • metodi numerici;
  • microelettronica.


Esistono poi corsi particolari che permettono all’ingegnere elettronico di specializzarsi ulteriormente grazie alla scelta di materie precise, così come corsi che propongono l’insegnamento in lingua inglese o esperienze di studio all’estero.


Sono competenze utili alla carriera di un ingegnere elettronico anche le competenze informatiche avanzate, la conoscenza professionale della lingua inglese e la capacità di problem solving.

Dove lavora un ingegnere elettronico?


Proprio perché le sue funzioni possono variare molto, l’ingegnere elettronico trova lavoro in un ampio spettro di settori e aziende diverse.

Sicuramente quindi può trovare impiego in aziende che producono sistemi e componenti elettronici, in imprese delle telecomunicazioni, della difesa e dell’energia. Ma anche nell’industria meccanica, nell’automotive o nel biomedicale, oltre che in studi professionali di ingegneria o in attività di ricerca, sia universitaria che privata.


L’ingegnere elettronico al suo primo impiego si occupa generalmente di mansioni tecniche, lavorando alla progettazione di singoli componenti o circuiti elettronici, ma con la crescita della sua esperienza può diventare responsabile di progetto (project manager) o dirigente di settore, coordinando un team di ingegneri e altre figure professionali.


Il suo lavoro si svolge dunque principalmente in ufficio, al computer, ma sono possibili trasferte presso le aziende clienti o i fornitori per seguire più da vicino la realizzazione di sistemi elettronici particolarmente complessi.

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Quanto guadagna in media un ingegnere elettronico?


Lo stipendio medio di un ingegnere elettronico in Italia varia tra i 30.000 e i 35.000 euro lordi l’anno. Le figure junior, invece, possono aspirare invece a compensi più bassi, attorno ai 25-26.000 euro l’anno, che però aumentano in maniera abbastanza rapida con la crescita dei compiti e dell’esperienza.


Figure dirigenziali invece raggiungono stipendi adeguati a questo ruolo, e possono non di rado superare i 45.000 euro annui e anche oltre.

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