Il ruolo del recruiter è fondamentale all’interno di ogni azienda, perché si occupa di tutta la fase di ricerca e selezione del personale. Ecco cosa bisogna sapere su questa figura professionale
Alla base del successo di ogni azienda ci sono le persone. Il compito di scegliere le persone giuste affinché l’azienda lavori bene è compito del recruiter, o selezionatore, che si occupa di trovare i candidati migliori per l’assunzione assieme al reparto HR, le risorse umane.
Sia come dipendente che come libero professionista, il ruolo del recruiter è dunque di un’estrema importanza, perché deve stabilire assieme al management quali sono le figure professionali che rispondono meglio alle esigenze aziendali, curare la pubblicazione degli annunci di lavoro, occuparsi dei colloqui di selezione e infine seguire l’inserimento della persona prescelta all’interno della società.
Ecco dunque i compiti principali del recruiter e tutto quello che bisogna sapere su questa importante figura.
Il recruiter è la figura professionale che si occupa di trovare e selezionare i candidati migliori per l’assunzione all’interno o per conto di un’azienda. Si occupa dunque di tutto il processo di selezione assieme al reparto di gestione delle risorse umane, dalla definizione dei bisogni aziendali alla preparazione degli annunci di lavoro, fino all’inserimento in azienda del candidato scelto.
Il recruiter, nel processo di ricerca e selezione del personale, deve dunque occuparsi di:
Per diventare recruiter si possono seguire varie strade. Può essere utile infatti seguire un percorso di studi in economia o in business administration, per conoscere più da vicino il funzionamento di un’azienda, ma anche arrivare a rivestire la posizione dopo studi di psicologia.
Esistono poi anche corsi specifici in gestione delle risorse umane tenuti sia da università che da enti di formazione accreditate.
Non è escluso nemmeno arrivare a ricoprire il ruolo di recruiter senza aver conseguito una laurea specifica, sulla base dell’esperienza maturata sul campo: una rete sviluppata di contatti e conoscenze è infatti un requisito essenziale per avere accesso ai profili migliori.
Un recruiter dovrebbe poi possedere anche una lunga lista di competenze aggiuntive, come:
Il recruiter si occupa di trovare i candidati migliori all’interno di una rosa generalmente ampia, mentre gli head hunters sono specializzati nella ricerca di profili particolarmente qualificati che sono difficili da trovare sul mercato.
Il compito dunque è essenzialmente lo stesso, ma sulla base di “pubblici” differenti. Proprio per questo cambiano molto le modalità di ricerca del personale:
Lo stipendio medio di un recruiter in Italia può essere molto variabile. Può andare dai 25-27.000 euro annui fino ai 47.000 euro annui, per le aziende più strutturate, e poi crescere ulteriormente con l’aumentare dell’esperienza. Sono invece più contenuti i compensi per le figure junior o gli stagisti