La diffusione del lavoro online e dello smart working hanno avuto un’accelerazione importante a causa della pandemia. Ecco cosa bisogna sapere e le opportunità migliori per lavorare da casa
Il mondo del lavoro e dei rapporti professionali sta mutando molto rapidamente. Digitalizzazione e innovazione tecnologica, in particolare, hanno contribuito a questa evoluzione. La pandemia non ha fatto altro che accelerare un processo già in atto da anni, aumentando le possibilità di fare business online.
I mezzi di comunicazione sempre più capillari e sviluppati hanno consentito di abbattere progressivamente i limiti di spazio e tempo. Ciò ha influenzato inevitabilmente anche il mondo del lavoro, ridisegnando dinamiche e interazioni.
In questo contesto, il lavoro online non è più quindi un concetto fantascientifico, ma una realtà quotidiana alla quale ormai milioni di professionisti e molte aziende si appoggiano. Nuove dinamiche come lo smart working o il lavoro da remoto fanno parte della realtà lavorativa contemporanea.
In questo contesto ormai sempre più consolidato, vediamo allora di che si tratta quando si parla di lavoro online, quali lavori si possono fare da remoto e come trovarli.
La possibilità di comunicare con chiunque a prescindere dai vincoli spazio temporali consente spesso di non doversi recare fisicamente nella sede aziendale. È sufficiente avere a disposizione una connessione a internet e un dispositivo mobile per poter svolgere comunque il proprio lavoro, mettendo a disposizione prodotti e servizi anche a distanza.
Questo è essenzialmente il concetto di lavoro agile. Lavorare da casa diventa, di conseguenza, non solo un’opzione percorribile, ma anche un modo per le aziende di abbattere i costi senza inficiare la produttività.
Oggi, anche e soprattutto a causa della pandemia, il ricorso allo smart working è diventato piuttosto capillare. Ma già prima che scoppiasse l’emergenza sanitaria, questa tipologia di rapporto di lavoro era stata istituzionalizzata a livello legislativo
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La normativa che regola il lavoro agile è contenuta nella legge nota come “Jobs act lavoro autonomo” numero 81 del 22 maggio 2017. Questa stabilisce che qualunque azienda voglia attivare forme di smart working è tenuta a stipulare ogni volta un accordo scritto con il dipendente. Mentre il lavoro da remoto può essere svolto da qualunque lavoratore abbia i mezzi per farlo, lo smart working richiede, invece, una stipula contrattuale.
Nell’accordo vengono indicati:
Bisogna sottolineare, inoltre, che la legge sullo smart working estende le tutele Inail anche al lavoratore dipendente in modalità agile. I datori di lavoro sono, quindi, responsabili non solo del buon funzionamento dei mezzi forniti, ma anche della salute e della sicurezza del dipendente.
Altra cosa importante è tenere ben presente la differenza tra lavoro “da remoto” e “smart working” vero e proprio. I lavori da remoto, infatti, sono tutti quei compiti che possono essere svolti online grazie alla connessione a Internet, perché non hanno bisogno di una sede fisica dove essere svolti.
Lo smart working, invece, è una tipologia di lavoro che si organizza per obiettivi, sulla base di progetti ben definiti, e che tra i suoi aspetti peculiari ha anche la possibilità di lavoro da remoto, perché non comporta l'obbligo di frequentare la sede aziendale e nemmeno di lavorare a orari prefissati.
Le norme inserite dal governo fin dall’inizio della pandemia sono cambiate radicalmente con la fine dello stato d’emergenza, il 31 marzo 2022. Col Decreto-legge del 24 marzo 2022, però, a proposito dello smart working l’esecutivo ha prorogato alcune norme, e in particolare:
Lavorare e, di conseguenza, guadagnare online, come detto, è molto semplice: servono solo un computer e una connessione. I siti web forniscono una vasta gamma di opportunità per trovare lavoro. Basti pensare, ad esempio, a una piattaforma come LinkedIn, sulla quale è possibile trovare quotidianamente centinaia di offerte di lavoro.
È importante avere sempre un curriculum aggiornato, da caricare sulle piattaforme dedicate che si occupano di far incontrare domanda e offerta. Bisogna, poi, monitorare costantemente le offerte e le scadenze in modo da avere un ventaglio di scelte il più possibile ampio.
Padroneggiando e comprendendo i mezzi digitali e online a disposizione, chi è in cerca di lavoro dovrà ‘solo’ decidere cosa fare del suo percorso professionale. È necessario compiere un approfondito lavoro di autoanalisi, sulle proprie competenze, capacità e attitudini. Successivamente, bisognerà concentrare tutti gli sforzi per dedicarsi a ciò verso cui si ha una maggiore predisposizione.
Le alternative possibili se si vuole lavorare da casa sono molteplici. È sufficiente monitorare quotidianamente gli inserzionisti e inviare la propria candidatura. Oppure puoi trovare spunto in alcune professioni che più di altre si prestano ad essere svolte da remoto, sia come libero professionista con partita Iva che come collaboratore esterno. Vediamone alcune:
Il processo di digitalizzazione del mondo del lavoro ha favorito la proliferazione di aziende che non hanno più una sede fisica. La valorizzazione del brand di una organizzazione avviene ormai sempre di più attraverso i canali online e il coinvolgimento della community virtuale.
Di pari passo sono nate professioni che hanno sempre più a che fare con il mondo digital, perché è verso quella direzione che si sta muovendo rapidamente il mercato del lavoro. Al di là del trend che sta indirizzando il mercato, lavorare da casa o da remoto comporta, poi, indubbi vantaggi, sia per le aziende che per i lavoratori.
Da un lato i dipendenti possono beneficiare di:
Allo stesso tempo, le organizzazioni possono contare su:.
Recentemente la rivista Forbes ha pubblicato la classifica delle migliori 100 aziende che offrono posti di lavoro che si possono svolgere da casa. Per chi fosse interessato a farsi un’idea delle possibilità offerte da questa tipologia di rapporto professionale, ecco la top 10 delle migliori organizzazioni che stanno investendo sul lavoro da remoto: