Tutto quello che c’è da sapere sul calcolo della Ral

Kelly Services spa • dic 30, 2023

Uno degli elementi che si può desumere dalla busta paga è la Retribuzione annua lorda (Ral). Conoscere il metodo di calcolo della Ral è cruciale per comprendere tutto il resto delle informazioni contenute nel cedolino. Vediamo allora di che si tratta e le novità previste per il 2024



Saper leggere la busta paga e comprenderne tutte le parti non è un aspetto così scontato, ma è molto importante per capire come la tua azienda ti paga lo stipendio ogni mese. La busta paga contiene tutte le informazioni relative al dipendente: dal rapporto professionale con l’azienda alla previdenza, passando per la retribuzione. Una delle voci più indicative è la Ral, la Retribuzione annua lorda, che rappresenta la voce totale che ti viene corrisposta in un anno di lavoro. Proprio perché si tratta di una voce lorda, dev'essere però interpretata correttamente per avere un'idea di quanto sarà lo stipendio "vero" che ci arriverà in tasca.

Anche alla luce della manovra per il 2024 recentemente approvata in maniera definitiva dal Parlamento, che ha ridotto il numero delle aliquote Irpef da 4 a 3 e confermato la decontribuzione già in vigore da luglio 2023.

Ecco dunque alcune indicazioni per avere un'idea più precisa e valutare correttamente le offerte di lavoro.




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Che cosa è la Ral?

Ral è l’acronimo che sta per Retribuzione annua lorda e indica il valore totale della retribuzione che un dipendente percepisce nell’arco di un anno. Questo dato, quindi, comprende anche tutte le trattenute a carico del lavoratore e scalate dal datore di lavoro, intese come contributi previdenziali e fiscali.


La Ral dunque tiene conto:


  • di ogni retribuzione mensile lorda;
  • delle ritenute Inps (fiscali e previdenziali);
  • delle trattenute Irpef.


Da tutti questi elementi si deduce che la Ral è un dato ricco di informazioni. Per questa ragione è molto importante anche e soprattutto per compilare la CU, ovvero la Certificazione unica per la dichiarazione del reddito annuo.




Dove si trova il Ral in busta paga?

Prima di capire come si calcola la Ral, bisogna sapere dove trovarla all’interno della busta paga. La nomenclatura corretta per individuare la retribuzione lorda annua è “totale competenze”.

La busta paga, solitamente, è formata da quattro sezioni principali:


  • anagrafica: contiene tutti i dati relativi al dipendente e al datore di lavoro;
  • retribuzione effettiva: ci sono tutte le voci che consentono di risalire allo stipendio netto mensile effettivamente percepito;
  • sezione fiscale e previdenziale;
  • presenza a lavoro: in questa sezione è contenuto un riepilogo del lavoro effettivamente svolto nell’arco del mese.


Tutte le voci contenute nella seconda, terza e quarta parte del cedolino sono quindi utili per ricavare il valore totale della Ral. Inoltre il dato relativo alla retribuzione lorda è fondamentale per il calcolo dello stipendio netto, che generalmente è indicato nella parte in basso a destra della busta paga.

La Ral non include invece le detrazioni da lavoro dipendente che spettano per legge al lavoro, così come non comprendono le detrazioni  per i familiari a carico: queste voci infatti contribuiscono ad aumentare lo stipendio netto, ma non entrano nel calcolo della Ral.




Come faccio a calcolare la RAL?

Per calcolare la Ral a partire dallo stipendio lordo mensile, bisogna moltiplicare quest’ultima voce per il numero delle mensilità previste dal proprio contratto, quindi tenendo presente anche eventuali tredicesime  e quattordicesime.


Se per esempio il proprio stipendio lordo mensile è di 2.000 euro e il contratto cui si fa riferimento prevede la 13esima mensilità, la Ral sarà uguale a:


2.000 X 13 = 26.000 euro


Se invece il proprio stipendio lordo mensile è di 1.500 euro, ma il contratto di riferimento prevede anche la quattordicesima mensilità, la Ral sarà:


1.500 X 14 = 21.000 euro


Ovviamente a questa voce andranno poi aggiunti gli eventuali straordinari compiuti nel corso dell’anno.


Ci sono comunque alcune procedure e consigli per effettuare un calcolo accurato del Ral:

  • registro accurato dei redditi: mantieni una registrazione dettagliata e accurata di tutti i redditi percepiti nell'arco dell'anno, inclusi stipendi mensili, bonus, compensi aggiuntivi, proventi da investimenti, e ogni altra fonte di guadagno;
  • identificazione delle detrazioni ammissibili: riconosci e sottrai accuratamente le detrazioni e le spese detraibili previste dalla legge, assicurandoti di aderire alle normative fiscali in vigore;
  • consultazione di esperti: in caso di dubbi o complessità nella determinazione del Ral, è consigliabile rivolgersi a professionisti qualificati, come commercialisti o consulenti fiscali, per una valutazione accurata.




Quanto sono 30000 euro di Ral?

Se in un annuncio di lavoro troviamo l'indicazione Ral 30000 euro annui significa che lo stipendio lordo che ci verrà riconosciuto nell'anno di lavoro è, appunto, di 30.000 euro lordi. Per retribuzione lorda si intende ovviamente lo stipendio al lordo, da cui poi dovranno essere sottratte le trattenute previdenziali e contributive. E senza contare, invece, eventuali straordinari o lavori festivi, se previsti dal proprio contratto.

Più o meno dunque con una Ral di 30.000 euro lordi, nel caso di un lavoratore a tempo indeterminato senza figli a carico e con la tredicesima prevista dal contratto, si può ipotizzare che lo stipendio netto annuale nel 2023 sia di circa 22.570 euro. Che diviso per le 13 mensilità fanno più o meno 1.736 euro netti al mese.



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Come calcolare la retribuzione netta mensile?

Per calcolare lo stipendio netto a partire dalla Ral bisogna partire dalla retribuzione lorda mensile, conoscendo sia il numero di mensilità che l’effettivo importo di ciascuna. Eventualmente, se presenti, bisogna tener conto anche della tredicesima e della quattordicesima.

Ecco alcuni esempi di calcolo del reddito netto annuo sulla base dell’importo lordo, aggiornati con le nuove aliquote Irpef per il 2023, nel caso di un dipendente che lavora in regione Lombardia senza figli e coniuge a carico, con contratto a tempo indeterminato, tredicesima e addizionale comunale dello 0,8%, quella di Milano (la retribuzione netta varia al variare di questi parametri):


  • 15.000 euro di Ral = 13.629 euro di stipendio netto;
  • 20.000 euro di Ral = 17.245 euro di stipendio netto;
  • 25.000 euro di Ral = 19.817 euro di stipendio netto;
  • 30.000 euro di Ral = 22.570 euro di stipendio netto;
  • 35.000 euro di Ral = 24.697 euro di stipendio netto;
  • 40.000 euro di Ral = 27.074 euro di stipendio netto;
  • 45.000 euro di Ral = 29.517 euro di stipendio netto;
  • 50.000 euro di Ral = 31.960 euro di stipendio netto;
  • 55.000 euro di Ral = 34.402 euro di stipendio netto;
  • 60.000 euro di Ral = 36.875 euro di stipendio netto;
  • 65.000 euro di Ral = 39.348 euro di stipendio netto;
  • 70.000 euro di Ral = 41.822 euro di stipendio netto.


Sono calcoli che ora devono essere aggiornati con le nuove aliquote Irpef varate per il 2024, come vediamo più sotto nell'articolo. Ma si tratta comunque di indicazioni utili per comprendere più o meno quanto arriverà concretamente in busta paga. Come detto poi, nel calcolo non sono contemplate eventuali detrazioni fiscali che spettano per altri motivi, così come eventuali giornate festive lavorate o straordinari.

In alternativa, la retribuzione annua lorda può anche essere calcolata a mano, nel caso si voglia verificare direttamente la correttezza di tutti i dati. Come? Effettuando una semplice sommatoria di tutte le voci presenti in qualsiasi busta paga che riguarda il lavoro dipendente, sia quelli dei 12 mesi di lavoro "normale" che eventuali tredicesime e quattordicesime.


  1. In primo luogo, è necessario ricavare il numero di ore lavorate totali e moltiplicare il risultato per il valore economico della singola ora;
  2. a questo punto bisogna aggiungere:
  • contributi previdenziali e assistenziali Inps;
  • ritenuta Irpef;
  • straordinario.


Dalla cifra ottenuta, infine, sarà facilmente ricavabile anche la retribuzione netta effettuando l’operazione al contrario, ovvero sottraendo all’importo lordo trattenute, contributi ed eventuali bonus legati agli straordinari mensili.

In ogni caso, se non si è sicuri di muoversi in autonomia o comunque si vogliono avere maggiori informazioni, si potrà sempre rivolgersi a un Caf o al commercialista di fiducia.


Come si calcola la Ral dalla busta paga?

Per avere un'indicazione di massima sulla Ral si può, oltre che partire dal lordo mensile, anche partire dallo stipendio netto mensile. Riprendendo il caso affrontato nel paragrafo precedente per l'anno 2023 (lavoratore dipendente in regione Lombardia, senza figli e coniuge a carico, con contratto a tempo indeterminato, tredicesima e addizionale comunale dello 0,8%) il calcolo risulta quindi:


  • 1.048 euro di stipendio netto mensile = 15.000 euro di Ral;
  • 1.327 euro di stipendio netto mensile = 20.000 euro di Ral;
  • 1.524 euro di stipendio netto mensile = 25.000 euro di Ral;
  • 1.736 euro di stipendio netto mensile = 30.000 euro di Ral;
  • 1.900 euro di stipendio netto mensile = 35.000 euro di Ral;
  • 2.083 euro di stipendio netto mensile = 40.000 euro di Ral;
  • 2.271 euro di stipendio netto mensile = 45.000 euro di Ral;
  • 2.458 euro di stipendio netto mensile = 50.000 euro di Ral;
  • 2.646 euro di stipendio netto mensile = 55.000 euro di Ral;
  • 2.837 euro di stipendio netto mensile = 60.000 euro di Ral;
  • 3.027 euro di stipendio netto mensile = 65.000 euro di Ral;
  • 3.217 euro di stipendio netto mensile = 70.000 euro di Ral.




Cosa vuol dire Ral 30k?

Spesso negli annunci di lavoro è indicata la Ral offerta dal potenziale datore di lavoro, oltre che il contratto di lavoro applicato. La retribuzione è indicata in migliaia di euro, spesso con l’abbreviazione “k”, che sta per “kilo”, un termine che deriva dal greco e significa mille.

Da qui si capisce dunque che se in un annuncio di lavoro o in una comunicazione aziendale si parla di “Ral 30k” o “Ral 50k” significa che si sta parlando di una Retribuzione annua lorda di 30.000 euro, o di 50.000 euro.




Quali sono le novità sulla Ral nel 2024?

La legge di bilancio per l'anno 2024 ha inserito alcune novità che influiranno sugli stipendi netti degli italiani, in particolare per quanto riguarda gli scaglioni Irpef, che sono stati ridotti da 4 a 3, e per la decontribuzione, che è stata confermata per il 2024, con un vantaggio medio di circa 100 euro al mese.

Nella legge di bilancio approvata di recente dal Parlamento viene infatti confermato il taglio del cuneo fiscale già in atto da luglio 2023, anche se questa misura sarà valida solo per il 2024. In particolare si prevede una riduzione di 7 punti percentuali sui contributi per i redditi fino a 25mila euro lordi, che scenderà a 6 punti per chi guadagna fra 25mila e 35mila euro. Si stima che il vantaggio medio sulle buste paga sarà di circa 100 euro al mese, coinvolgendo poco meno di 14 milioni di lavoratori dipendenti.

Gli interventi sul cuneo fiscale devono però essere considerati assieme alla modifica delle aliquote dell'Irpef, che passano da 4 a 3 grazie all'unificazione del primo e secondo scaglione con un'aliquota del 23%. Questa si applica ai redditi imponibili fino a 28mila euro lordi, anziché 15mila come in precedenza. Anche questa misura al momento è finanziata soltanto per il 2024, con un risparmio medio annuo d'imposta che viene stimato in circa 160 euro per contribuente.




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