Lavori senza laurea: quali sono e come candidarsi

Kelly Services spa • ago 16, 2021

Non sempre è necessario il “pezzo di carta” per trovare lavoro. Se l’università non è la tua strada ci sono comunque una serie di impieghi stimolanti per cui è sufficiente un diploma. Ecco tutte le indicazioni utili


Non tutti sono fatti per studiare all’università. Spesso dopo il diploma di scuola superiore si vuole entrare immediatamente nel mercato del lavoro, sia perché magari non si ha la possibilità di proseguire gli studi, sia perché si preferisce acquisire da subito esperienze pratiche da spendere nella propria carriera professionale.


Non bisogna scoraggiarsi. Anche un curriculum apparentemente meno appetibile non si traduce per forza in una ricerca estenuante tra gli annunci di lavoro, tra lavoretti poco pagati o super-sfruttati. Del resto tra le figure più richieste dalle imprese italiane, e di più difficile reperimento, ci sono molti mestieri per cui basta un diploma (e a volte anche meno).


Le nuove tecnologie digitali, del resto, negli ultimi anni hanno arricchito i lavori che possono essere svolti senza diploma di laurea, perché molte di queste figure sono talmente recenti che non hanno ancora trovato posto nei corsi di studio più tradizionali. E che spesso possono essere svolti in smart working.

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Quali sono i lavori senza laurea più richiesti?


Per rispondere a questa domanda si può partire da una ricerca realizzata da Unioncamere e Anpal che mette in fila i mestieri che saranno più richiesti nei prossimi 5 anni. Tra questi c’è anche un’analisi dell’offerta e del fabbisogno di diplomati tra 2021 e 2025.


Complessivamente, se l’offerta di diplomati risulta superiore alla richiesta del mondo del lavoro, ci sono però alcuni settori in cui invece il fabbisogno sarà più alto di quanto il sistema scolastico può offrire. In particolare Unioncamere e Anpal segnalano i settori:


  • amministrativo e marketing: la richiesta annua delle imprese è quasi doppia rispetto a quanti diplomati escono dalle scuole;


  • costruzioni: la richiesta è doppia;


  • trasporti-logistica: richiesta superiore di 2/2,5 volte l’offerta;


  • agro-alimentare: richiesta circa 1,5 volte l’offerta.

Qualche altra indicazione si trova invece nei mestieri più difficili da trovare a settembre 2021, sempre secondo il sistema Excelsior realizzato da Unioncamere. Ebbene, secondo questi ultimi dati, i diplomi più richiesti dalle imprese sono negli indirizzi:


  • amministrazione, finanza e marketing: oltre 48mila assunzioni previste a settembre dalle imprese, di cui il 23% di difficile reperimento;


  • meccanica, meccatronica ed energia: oltre 21.000 assunzioni, col 48% di figure difficili da trovare;


  • turismo, enogastronomia e ospitalità: 17.600 assunzioni, con un tasso di difficoltà del 35%;


  • socio-sanitario: 14.500 ingressi, per il 36% difficili da trovare;


  • trasporti e logistica: quasi 11.000 assunzioni, per il 23% di difficile reperimento.


Scorrendo però l’elenco delle figure professionali più difficili da trovare si trovano molti ruoli per cui non è necessaria una laurea, come:


  • fonditori;


  • saldatori;


  • lattonieri;


  • calderai:


  • montatori carpenteria metallica;


  • fabbri ferrai, costruttori di utensili e assimilati;


  • artigiani e operai specializzati del tessile e dell'abbigliamento (fino a questo punto tutte figure con quote di difficoltà superiori al 60%);


  • tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (59%);


  • tecnici della distribuzione commerciale (58,7%);


  • tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (57%).
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​Cosa si può fare senza laurea?


Per trovare un impiego appagante senza una laurea in tasca può servire dunque, più che negli altri campi:


  • maturare una qualche esperienza sul campo;


  • avere una certa flessibilità e capacità di adattamento;


  • frequentare corsi di formazione specifici;


  • avere voglia di mettersi in proprio.


Tra gli impieghi che si possono fare senza una laurea, oltre ai mestieri indicati sopra, restano poi varie figure che se praticate con impegno e inventiva possono portare anche guadagni di tutto rispetto. Tra questi ci sono:


  • ristorazione: camerieri, baristi, sommelier o perfino ristoratori. Il successo di un locale, e quindi il guadagno assicurato, dipende in larga parte dalla passione e dalle capacità delle persone. Le paghe sono molto variabili, a seconda dell’anzianità di servizio e del locale di impiego. In genere si parte da 1.200 euro mensili per poi salire;


  • parrucchiere, estetista: se riuscite a costruirvi un buon parco clienti sono attività gratificanti e remunerative, adatte a chi ama stare in mezzo alla gente. Per diventarlo, oltre che la gavetta in bottega, esistono numerosi corsi appositi. Questi artigiani guadagnano in media circa 30.000 euro annui;


  • artigiano, idraulico: figure spesso introvabili ma che saranno sempre richieste. Questi mestieri consentono di aumentare le proprie entrate a seconda dell’esperienza e del numero di clienti che si riuscirà a fidelizzare nel corso degli anni. Gli stipendi annui sono di conseguenza molto variabili, e possono andare dai 20.000 ai 40.000 euro;


  • commesso: lavora in vari settori, spesso rappresenta un lavoro di ripiego, adatto a studenti alla ricerca di incassi minimi, ma se fatto con professionalità l’esperienza può portare a ruoli di rilievo, per esempio nelle grandi botteghe del lusso. Anche in questo caso lo stipendio base in genere parte dai 1.200 euro mensili, che crescono nei negozi più prestigiosi;



  • agente immobiliare: altro mestiere che può portare gratificazioni se fatto con passione. Lo stipendio medio delle persone che svolgono questo lavoro varia a seconda che si lavori in proprio o come dipendente di una catena e possono andare dai 26.000 euro annui fino a oltre 3 mila euro al mese per le posizioni di responsabilità. Ma possono ovviamente aumentare se gli immobili trattati sono prestigiosi, a seconda delle provvigioni accordate.
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Quali sono i mestieri principali per lavorare senza laurea nel digitale?


Lo sviluppo delle tecnologie digitali e la loro diffusione nelle imprese hanno fatto nascere negli ultimi anni una serie di mestieri che prima non esistevano e che evolvono alla velocità della luce, non solo in mercati più evoluti come gli Stati Uniti e la sua Silicon Valley.


Tanto che spesso la scuola o l’università non riescono a stare dietro ai cambiamenti. Spesso una laurea informatica o un diploma da tecnico informatico possono essere importanti, ma per molti di questi mestieri conta spesso di più l’esperienza e le capacità imparate smanettando coi computer.


Tra le figure più richieste e meglio pagate si possono indicare:


  • e-commerce manager: la pandemia ha contribuito ad aumentare la quota di aziende che vogliono affacciarsi sul mercato delle vendite online. La retribuzione può andare dai 18.000/20.000 euro delle figure junior fino a 30.000 euro annui con qualche anno di esperienza, per poi crescere ulteriormente per le figure con più responsabilità;


  • digital marketing manager: cura la presenza online dell’azienda per cui lavora, sui siti web e sui social, seguendo vari prodotti e servizi. A seconda dell’esperienza lo stipendio medio si aggira tra i 30.000 e i 35.000 euro, che può però salire in maniera importante per le figure senior;


  • social media manager: pianifica le strategie e cura la pubblicazione dei contenuti sulle pagine social di un’azienda, per cercare di fidelizzare i clienti e conquistarne di nuovi. Lo stipendio medio è di circa 35.000 euro annui;


  • copywriter: si occupa di scrivere testi, che possono andare dagli annunci pubblicitari ad articoli veri e propri, da guide a testi vari. Fondamentale sono buone capacità di scrittura, di comunicazione e di padronanza della lingua italiana e, magari, anche inglese. Lo stipendio medio può essere attorno ai 1.700 euro mensili
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