ROL, ex fest, permessi: tutto quello che c'è da sapere

Kelly Services spa • set 02, 2021

​​ROL, ex festività, permessi e ferie sono voci che compaiono nella busta paga ma possono essere difficili da comprendere. Ecco quello che serve sapere per controllare che ci venga riconosciuto quanto ci spetta e non perdere occasioni


Tra la varie voci indicate nella busta paga ce ne sono alcune che possono creare problemi nella comprensione, ma che è molto importante conoscere perché coinvolgono diritti previsti dal proprio Ccnl di riferimento. Si tratta infatti di permessi retribuiti, riposi cui il lavoratore ha diritto senza che l’interruzione dell’attività lavorativa vada a ricadere sulla busta paga.


Tra questi ci sono:


  • ferie;
  • ROL (Riduzione dell’Orario di Lavoro);
  • permessi ex festività, dette anche ex fest.
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Cosa vuol dire ROL?


ROL sta per Riduzione dell’Orario di Lavoro e indica dei permessi remunerati concessi al dipendente e calcolati a ore, diversamente da quanto accade per le ferie, che invece vengono concesse a giorni.


Si tratta di permessi maturati mensilmente dal dipendente e la loro quantità dipende dal contratto di riferimento applicato al lavoratore in questione. Contribuendo alla formazione della busta paga vengono dunque indicati come gli altri permessi o le ferie nel corpo del documento.


All’interno della busta paga vengono infatti indicati i ROL maturati fino a quel mese, quelli goduti fino a quel momento e quelli che restano da fruire per il mese successivo (il cosiddetto “saldo”).


Si tratta di permessi diversi da altre tipologie, sempre previste dalla legge, come i permessi studio, i permessi per lutto, i permessi per allattamento o i permessi legati alla legge 104.

Che differenza c’è tra ROL e permessi?


Col termine permessi si indicano tutte le tipologie di permessi, mentre con ROL ci si riferisce a una tipologia specifica, cioè le ore di astensione dal lavoro. I permessi ex festività nascono invece per compensare la cancellazione di alcuni giorni festivi.


Come già detto permessi ROL ed ex festività vengono disciplinati dalla contrattazione collettiva all’interno del contratto di riferimento, a differenza delle ferie che invece sono stabilite per legge.

Chi ha diritto al ROL?


I ROL vengono maturati da tutti i lavoratori dipendenti, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato, a condizione che abbiano un orario full time, quindi di otto ore al giorno.


La quantità dei ROL viene indicata dai singoli contratti: quello del commercio, per esempio, prevede 52 ore di permessi retribuiti annuali di ROL per aziende sotto i 15 dipendenti, che diventano 72 ore al di sopra di questa soglia.


Essendo maturati mensilmente come le ferie, le ore di ROL concesse a un lavoratore che viene assunto nel corso dell’anno verrà calcolata in base al momento di ingresso effettivo in azienda, dividendo la quantità annuale concessa dal Ccnl per i mesi di contratto.

Il permesso ROL può essere fruito con due modalità:


  • individualmente: per necessità quali impegni o esigenze familiari. In questo caso il dipendente deve chiedere il permesso al datore di lavoro, che può accettare o meno la richiesta a seconda della situazione aziendale o di eventuali problemi organizzativi;


  • il secondo modo di fruire dei ROL è la fruizione collettiva, cioè per tutti i lavoratori o per gruppi di lavoratori, che viene attivata dall’azienda per particolari esigenze del momento: contabili, produttive ecc.

Come vengono pagati i ROL?


I ROL, così come le ferie, devono essere concordati col datore di lavoro, che può concederli o meno. A differenza delle ferie però possono essere pagati invece che goduti, secondo quanto previsto dal proprio contratto di riferimento.


I permessi non goduti vengono di norma pagati dal datore di lavoro nella busta paga successiva alla scadenza degli stessi, che è fissata sempre dal Ccnl. Se invece la scadenza non è prevista, di norma si intende che i ROL non abbiano una scadenza e quindi possono essere fruiti senza limiti di tempo.

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Quali sono le ex festività?


I permessi ex festività sono stati istituiti per compensare la cancellazione di giorni festivi riconosciuti in passato che poi sono stati “declassati” a giorni feriali. Sono quindi permessi che riconoscono permessi aggiuntivi per le festività soppresse e devono essere pagate dall’impresa come giorni lavorativi.


Nel 2021 sono cinque:


  • 19 marzo (San Giuseppe);
  • 13 maggio (Ascensione);
  • 3 giugno (Corpus domini);
  • 29 giugno (santi Pietro e Paolo);
  • 4 novembre (Festa dell’Unità nazionale).


​I permessi ex fest possono variare tra un anno e l’altro, perché vengono riconosciuti soltanto se l’ex festività non cade di domenica: in questo caso infatti il permesso non viene riconosciuto.


Per i lavoratori della zona di Roma il 29 giugno è invece riconosciuto come festivo, perché Pietro a Paolo sono i patroni della città. Il trattamento è dunque differente rispetto ai lavoratori dipendenti delle altre zone d’Italia.

Quali sono i permessi retribuiti?


Come dice il nome, i permessi retribuiti sono permessi che consentono al lavoratore di assentarsi dal lavoro senza perdere la paga. Tra questi ci sono Rol ed ex festività, ma anche lutto o infermità, studio o motivi personali.


Ecco una lista dei permessi retribuiti più diffusi e riconosciuti dai vari Ccnl di settore:


  • ROL;
  • ex festività;
  • permessi per motivi personali, tra cui i permessi studio;
  • permessi per l’elezione in cariche pubbliche;
  • assenze giustificate per motivi medici;
  • permessi per lutto o grave infermità di un familiare;
  • permessi elettorali, per chi viene eletto nei seggi o come rappresentante di lista in occasione di elezioni o referendum;
  • permessi per donazione di sangue;
  • permessi sindacali.
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