Le domande e i dubbi da sciogliere sono molteplici per cercare di capire se quella di cambiare lavoro sia la scelta più corretta o meno. Quando è arrivato il
momento giusto per cercare un nuovo impiego? Quali sono le strategie migliori per trovare lavoro e non portarsi dietro troppi rimpianti?
Come si fa a gestire il desiderio di cambiare? Proviamo a rispondere a queste e altre domande per capire come e quando cambiare lavoro per dare una svolta alla propria carriera. Anche perché cambiare lavoro a 30, 40 o 60 anni è profondamente diverso.
Prima di prendere una decisione e cambiare vita e lavoro, potrebbe essere opportuno analizzare a fondo le ragioni che spingono in questa direzione. È necessario fare chiarezza innanzitutto con se stessi, in maniera trasparente e onesta. Da questa auto-analisi, infatti, dipende la bontà della scelta da prendere. Il rischio di pentirsi delle proprie mosse è un'eventualità che non va affatto trascurata, anche e soprattutto quando si parla di nuove opportunità di lavoro.
È importante individuare tempestivamente alcuni segnali d’allarme, che potrebbero essere i sintomi di un bisogno di cambiamento. In alcuni casi si tratta di indizi evidenti, ma molto spesso i segnali di malessere risultano latenti. Si tende, erroneamente, a ignorarli ritenendo che col tempo andranno scemando.
Vediamo allora a cosa prestare maggiormente attenzione:
Una volta analizzate a fondo le motivazioni che spingono a cambiare lavoro, bisogna attivarsi per trovare un’alternativa concreta. Dopo aver compreso cosa non si vuole, bisogna capire cosa, invece, si desidera dalla propria professione. Cambiare lavoro prima di aver fatto questa analisi potrebbe spingere in un nuovo vicolo cieco professionale. Cercare lavoro è di per se stessa una occupazione. Per riuscire in questo è necessario, però, avere ben chiari in testa i propri obiettivi per poi concentrare gli sforzi nel loro raggiungimento.
Lo step successivo, infine, riguarda tutta una serie di strategie standard per trovare concretamente una nuova occupazione. Ecco quali sono i passaggi chiave da non tralasciare:
L’età è un fattore determinante nella ricerca di un lavoro. Cercare un nuovo impiego a 30 anni è profondamente diverso dal farlo a 50. Cambiano le opportunità e le mansioni che si possono svolgere. E cambiano anche le prospettive, ma soprattutto le priorità. Al di là delle difficoltà che un’età piuttosto che un’altra comportano nella ricerca di un lavoro.
È chiaro che più si è avanti con l’età, minore sarà il ventaglio di opportunità a disposizione. Trovarsi senza lavoro a 50 anni è piuttosto complesso. Serve una capacità decisamente maggiore di reinventarsi. Bisogna, però, essere consapevoli che c’è sempre tempo e farsi schiacciare dalla paura è solo controproducente.
Approfondire le proprie competenze con corsi di formazione o master può essere un’ottima strategia. Sia per ampliare il proprio bagaglio di conoscenze, sia per acquisire vantaggio competitivo sul mercato del lavoro, in linea coi profili professionali più richiesti. La formazione continua è sicuramente una soluzione trasversale anche dal punto di vista anagrafico.
L’età incide senza dubbio sulla scelta del ruolo professionale che si potrebbe andare a ricoprire. Profili di livello manageriale richiedono esperienza e un passato lavorativo solido alle spalle. Ecco perché sono quelle le posizioni a cui dovrebbero aspirare i professionisti di età più avanzata che cercano una nuova occupazione.
Certamente, per queste categorie, è richiesto uno sforzo ulteriore nell’adattamento al processo di digitalizzazione del mondo del lavoro. È evidente, infatti, che i più giovani avranno naturalmente più confidenza con le nuove tecnologie e l’innovazione. Concentrarsi sul limare quel gap generazionale è un passaggio inevitabile cambiando carriera e preparandosi a nuove sfide.
Cambiare settore lavorativo può essere, a un primo impatto, un rischio. Significa abbandonare certezze consolidate per lanciarsi in un salto nel buio. Se già cambiare mestiere può spaventare, figurarsi farlo cimentandosi in un settore diverso.
In realtà, deviare dal proprio percorso di carriera rappresenta molto spesso un’opportunità di crescita. Bisogna tenere presente, infatti, che molte delle competenze ed esperienze fatte non vanno perse. Anzi. Queste possono essere “riciclate” e adattate al nuovo contesto lavorativo.
Le soft skills, ad esempio, sono funzionali a una gamma variegata di professioni. Conoscerle e lavorarci potrebbe rendere senza dubbio meno traumatico il passaggio a nuove realtà. Per capire concretamente di cosa si tratta, ecco una rosa di competenze di questo tipo, apprezzate in ogni contesto aziendale:
Cambiare significa molto spesso abbandonare la propria comfort zone. Per farlo è necessario lasciare da parte le proprie certezze per aprirsi al nuovo. Questo succede quando si decide di cambiare lavoro. Ecco perché riuscire nell’intento rappresenta, di conseguenza, un’opportunità di crescita personale, oltre che professionale.
E avendo ben chiare queste premesse, sarà più facile assecondare la propria voce interna quando busserà alla porta dicendo: “Voglio cambiare lavoro”.
Quando si torna a sfogliare le offerte di lavoro e sostenere colloqui può capitare di dover rispondere a domande come questa. È importante rispondere sempre con onestà e trasparenza, cercando di dimostrare l’interesse verso l’azienda cui ci proponiamo.
Le cosiddette “domande trabocchetto” servono infatti all’azienda che sta cercando personale per conoscere trasversalmente il candidato, andando al di là delle competenze professionali in senso stretto. Per l’impresa è importante sapere le ragioni che spingono la persona che ha davanti a cambiare lavoro, perché può capire cosa si aspetti dal nuovo impiego.
In che modo rispondere dunque? Innanzitutto mai abbandonarsi a critiche o polemiche nei confronti della tua vecchia azienda, perché questo non lascerebbe una bella impressione. Bisogna invece rispondere sottolineando alcuni aspetti positivi della tua personalità.
Puoi rispondere quindi che vuoi cambiare lavoro per trovare nuovi stimoli, per migliorarti o per realizzare in modo compiuto le tue aspirazioni. Oppure perché ritieni che nel tuo impiego attuale tu abbia imparato tutto quello che c’era da imparare. O ancora che vuoi crescere professionalmente accettando una nuova sfida e cercando nuovi stimoli.
Prima di affrontare la ricerca di un nuovo lavoro può essere utile rinfrescare il proprio curriculum. Come sempre è utile adattarlo alla posizione per cui ti candidi, elencando le esperienze professionali e le capacità personali che possono essere utili anche nel tuo nuovo impiego. Concentrati quindi sulle competenze che possono essere trasferite nella nuova azienda.
Siti di annunci di lavoro, piattaforme online specializzate, social media professionali come LinkedIn, contatti personali e networking sono solo alcune opzioni per cercare nuove opportunità lavorative. È fondamentale poi aggiornare il proprio curriculum e creare una lettera di presentazione efficace.
Come abbiamo visto i segnali che indicano che è il momento di cambiare lavoro variano da persona a persona, anche se tra quelli più comuni ci sono:
Analizzare la propria situazione può aiutare a capire se è giunto il momento di cercare nuove prospettive.
Prepararsi per un’intervista durante un cambio di lavoro è cruciale, specie se è passato molto tempo dall’ultima volta in cui hai cominciato a cercare lavoro. Fai pratica sulle risposte alle domande tipiche, evidenzia le tue competenze e il valore che puoi portare alla nuova azienda. Ricorda di essere autentico e di far emergere le tue motivazioni per il cambiamento.
I passaggi pratici includono la valutazione delle proprie competenze, la ricerca e la selezione delle opportunità, la personalizzazione di curriculum e lettere di presentazione per ciascuna posizione, la preparazione per le interviste e la gestione delle trattative di stipendio e condizioni contrattuali.
La gestione della transizione richiede pianificazione. Assicurati di dare un preavviso adeguato al tuo attuale datore di lavoro, completa progetti in sospeso, documenta le attività importanti e crea una buona impressione finale.