L’automazione e la robotica stanno conquistando sempre più spazio nei processi industriali e non solo. Sono sempre di più infatti le attività che grazie al lavoro delle macchine possono aumentare velocità, sicurezza e precisione. Al centro di questo processo c’è l’ingegnere dell’automazione. Si tratta di una figura tecnica sempre più richiesta dalle aziende di vari settori industriali, perché è capace di mettere a punto, implementare e poi controllare sistemi sempre più complessi.
Gli ingegneri dell’automazione si occupano di disegnare, progettare e controllare, anche in modo automatico, sistemi di automazione per macchine, processi, impianti, prodotti o servizi vari. Hanno quindi competenze molto variegate, che uniscono quelle più classiche dell’ingegneria tradizionale agli indirizzi più nuovi della tecnologia.
L’ingegnere dell’automazione quindi ha competenze in:
In particolare grazie all’intervento dell’automazione industriale si possono svolgere in maniera più rapida e sicura:
I suoi compiti vanno dunque dalla progettazione dei sistemi all’individuazione dei componenti elettronici e meccanici che serviranno per realizzare l’impianto, fino alla realizzazione dei prototipi, dei modelli matematici e dei software di controllo.
Dopo che il sistema è stato messo a punto gli ingegneri dell’automazione si occupano anche del controllo e della correzione degli errori, analizzando i dati forniti dai sensori inseriti nell’impianto secondo le sue direttive.
Entrando più nello specifico, tra le competenze legate alla figura dell’ingegnere si possono indicare:
I settori che richiedono ingegneri dell’automazione industriale sono molto vari, perché la tecnologia e la robotica stanno conquistando sempre più spazio nell’attività delle aziende. Settori di sbocco sono quindi sicuramente:
Per diventare ingegnere dell’automazione bisogna fare studi di ingegneria, ovviamente, sia scegliendo tra i vari corsi specifici offerti da diversi atenei italiani, sia percorsi più tradizionali come ingegneria meccanica, ingegneria elettronica o ingegneria informatica.
Si può quindi scegliere una laurea triennale in una di queste ingegnerie e poi proseguire gli studi specializzandosi nell’automazione industriale. Ma si può anche scegliere fin dall’inizio corsi specifici per diventare ingegneri dell’automazione, che prevedono lo studio di tutte le materie connesse alla professione.
Esistono anche corsi di specializzazione in robotica che consentono all’ingegnere dell’automazione industriale di rimanere sempre al passo coi tempi, visto che le tecnologia in questo campo è in continua evoluzione.
La retribuzione cui può aspirare questa figura è generalmente più alta della media delle retribuzioni in Italia. Può andare dai 23-25.000 euro di un neo-laureato alla prima esperienza lavorativa fino agli oltre 50.000 euro di una figura senior, passando per una media che però si aggira attorno ai 35-38.000 euro l’anno.
Esistono però figure di particolare responsabilità ed esperienza, specie nell’industria più evoluta e nei grandi gruppi, che riescono a percepire stipendi anche più alti, fino a 90.000 euro annui