Classi di rischio, Rspp, Rls, addetti antincendio, pronto soccorso. Non è facile districarsi tra le norme che regolano la sicurezza del lavoro nelle aziende. Ecco tutti i corsi necessari e chi deve seguirli per legge
La legge definisce in modo molto preciso gli obblighi da rispettare sul luogo di lavoro in materia di sicurezza. Il Decreto 81 del 2008, in particolare, obbliga imprenditori e datori di lavoro a informare i propri lavoratori sui rischi generali e quelli specifici della propria attività, indicando anche le figure che all’interno dell’azienda devono occuparsi di questo tema, cruciale per ridurre gli infortuni.
L’articolo 36 del DL 81/2008 stabilisce che:
“Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione:
a) sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi all’attività dell'impresa in generale;
b) sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l'evacuazione dei luoghi di lavoro;
c) sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di cui agli articoli 45 e 46 [quelle sul pronto soccorso e prevenzione incendi, ndr];
d) sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, e del medico competente”.
Lo stesso decreto obbliga a seguire i corsi di formazione (che devono essere svolti da enti accreditati) tutti i lavoratori che operano all’interno di un’azienda o della pubblica amministrazione, a prescindere dalla tipologia di contratto e compresi quindi anche i tirocinanti, i soci lavoratori delle cooperative, i volontari e chi è impegnato in lavori socialmente utili.
I corsi previsti sono di due tipi:
Aspetto importante: gli attestati rilasciati alla fine dei corsi sono nominali e quindi valgono anche nel caso in cui il lavoratore dovesse cambiare aziende. L’aggiornamento è obbligatorio ogni 5 anni.
Il Responsabile del servizio di protezione e prevenzione (RSPP) è una figura chiave per la sicurezza sul lavoro e dev’essere presente in tutte le aziende. Il ruolo può essere ricoperto da:
L’RSPP viene nominato dal datore di lavoro e deve avere i requisiti fissati dal DL 81/2008, e cioè avere un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore e avere frequentato corsi specifici per quel ruolo in materia di norme antincendio, sicurezza, ergonomia.
Spetta a lui coordinare tutto il servizio di protezione e prevenzione dei rischi e cioè, secondo quanto dice l’articolo 1 del DL 81/2008, “l’insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori”.
I corsi per diventare RSPP possono essere svolti anche in maniera mista, cioè con corsi in aula e corsi online in modalità e-learning. L’aggiornamento Rspp è obbligatorio ogni 5 anni. La loro durata è definita nel dettaglio dall’Accordo Stato-Regioni del luglio 2016, che ha previsto l’esistenza di tre moduli A, B e C sia per l’RSPP che per l’ASPP, ovvero l’Addetto al servizio di prevenzione e protezione, una figura intermedia importante soprattutto nelle medie e grandi imprese, dove affianca l’RSPP.
Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) è anch’essa una figura obbligatoria per ogni azienda, ma questa volta dev’essere ricoperta da un lavoratore eletto degli altri. Una volta nominato l’RLS deve poi seguire un corso apposito da 32 ore, da aggiornare ogni anno.
Secondo quanto dice il Testo unico sulla sicurezza sul lavoro, l’RLS è “la persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro”.
Se l’azienda ha meno di 200 dipendenti, l’RLS è uno solo, tra 200 e 1.000 dipendenti diventano due e tre nel caso si superino i 1.000 dipendenti.
Ci sono poi corsi specifici per i lavoratori che vengono scelti come responsabili per l’antincendio e per il pronto soccorso, che vengono anche definiti assieme come “addetti all’emergenza”. La durata dei corsi dipende, come in altri casi, dal livello di rischio indicato dal DVR, il Documento di valutazione del rischio, e può essere di 4, 8 o 12 ore. L’aggiornamento è obbligatorio.Per quanto riguarda il pronto soccorso, le modalità e la durata dei corsi specifici sono indicati dal DM 388/2003, che divide le aziende in tre gruppi (A, B e C) a seconda del livello di rischio e del numero dei lavoratori. Con corsi che di conseguenza possono andare da 12 a 16 ore. L’aggiornamento è obbligatorio ogni 3 anni.