Analista finanziario: cosa fa e come trovare lavoro

Kelly Services spa • lug 16, 2021

Il financial analyst è una figura importante nella vita delle aziende e delle società di risparmio: deve conoscere le tendenze dei mercati finanziari e guidare le attività di investimento. Ecco come lavora e come diventarlo


Società finanziarie, fondi d’investimento, banche, società assicurative, grandi aziende. Tutte queste realtà devono gestire ogni giorno le proprie attività e la propria liquidità per vivere e crescere, aumentando il proprio valore e i ritorni per gli azionisti. Al centro di queste attività c’è la figura professionale dell’analista finanziario, il professionista capace di indirizzare l’attività economica delle società per cui lavora. Un ruolo quindi molto importante e specializzato che garantisce ottime opportunità di carriera e remunerazione.


Chi è l’analista finanziario?


Ma chi è esattamente il financial analyst, come viene spesso chiamato in inglese, negli annunci di lavoro? Come dice il nome è uno specialista delle analisi che riguardano la finanza. Per questo ha a che fare ogni giorno con una valanga di dati e numeri sull’attività dell’impresa per cui lavora e dall’altra parte con l’andamento dei mercati.


L’analista finanziario quindi studia i bilanci aziendali e i dati finanziari per definire il grado di salute e di liquidità dell’impresa, di cui valuta i parametri e le prospettive economiche per guidare le attività finanziarie e gli investimenti. Per fare questo deve valutare esattamente i valori mobiliari d’impresa, dalle azioni fino ad altri titoli come le obbligazioni e i finanziamenti concessi dagli istituti di credito.


Nel caso in cui lavori invece per società più prettamente finanziarie, come istituti di credito o società di gestione del patrimonio, si occupa di guidarne gli investimenti valutando le condizioni dei mercati finanziari.

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Cosa fa l’analista finanziario?


Tra i compiti quotidiani che spettano a questa figura si possono dunque indicare:


  • leggere e valutare i bilanci aziendali;
  • stimare valore e andamento degli investimenti d’impresa;
  • essere informato sul costo del denaro;
  • valutare le diverse fonti di finanziamento e i fattori di rischio;
  • conoscere le condizioni offerte su mutui e agevolazioni fiscali;
  • curare i rapporti con le banche;
  • studiare la composizione del portafoglio investimenti;
  • scegliere la tempistica di entrata e uscita dai mercati (timing);
  • conoscere e aggiornarsi continuamente sulla legislazione fiscale, tributaria e doganale;
  • occuparsi della formulazione del budget;
  • raccogliere dati per preparare rapporti sulla situazione finanziaria ed economica dell’impresa e dei mercati.
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Cosa bisogna fare per diventare analista?


Per diventare analista finanziario devi avere un percorso di studi economici, che dalla semplice ragioneria o da studi liceali deve poi passare per una laurea in economia, che affronta competenze necessarie per la professione come economia aziendale, statistica, diritto, economia, contabilità e tecniche commerciali.


Ma la laurea potrebbe non bastare, perché sempre più spesso vengono richieste specializzazioni che consentono all’analista di inserirsi ancora meglio nel corpo aziendale. Per questo esistono master in analisi finanziaria, business administration o finanza d’impresa che consentono di completare il proprio bagaglio di conoscenze, cui si aggiungerà poi un’esperienza maturata sul campo.


L’analista finanziario può poi essere sia dipendente di un’azienda che, una volta acquisita una certa competenza, proporsi come consulente finanziario esterno a più imprese. Ma può anche specializzarsi ulteriormente per esempio come esperto nelle quotazioni in Borsa, guidando il percorso che porta un’azienda sui mercati, oppure dedicarsi alle operazioni societarie come fusioni o acquisizioni (Merger&Acquisition).


Per avere ulteriori riconoscimenti professionali esistono poi corsi e master proposti da associazioni specifiche, come i corsi proposti dall’Aiaf, l’Associazione Italiana Analisti Finanziari, o il master e i corsi proposti dalla Siat, la Società Italiana Analisi Tecnica, dedicati in modo più specifico a questo argomento.


Un recente sviluppo che può dare un boost notevole alle ricerche di analisti finanziari è anche lo sviluppo del trading online, che ha semplificato l’accesso ai mercati, senza però diminuire rischi e problemi connessi a questo tipo di investimenti. La conoscenza di questo mercato è dunque da considerare un punto a favore per il futuro analista.

Quali sono le competenze necessarie per diventarlo?


Oltre alle competenze formative esistono poi alcune competenze e soft skills necessarie e richieste dalle aziende che cercano un analista finanziario. Una delle principali è la capacità di sintesi: avendo a che fare con una mole importante di dati, economici e finanziari, l’analista dev’essere in grado di selezionare quelli più importanti e significativi. Deve poi individuare le tendenze che stanno dietro a questa valanga di dati ed essere in grado di presentarli in modo chiaro e sintetico all’azienda o alla società per cui lavora, che sulla base delle sue analisi dovrà poi prendere le decisioni.


Come abbiamo visto deve avere poi una grande capacità di studio e aggiornamento continuo, per rimanere al passo dei tempi e delle normative, e problem solving. Ma anche spiccate capacità relazionali, dovendo interfacciarsi con varie figure all’interno dell’azienda per ottenere i dati di cui ha bisogno per la sua attività.


Altro requisito molto importante poi è la conoscenza approfondita della lingua inglese, che è la lingua ufficiale dei mercati finanziari, mentre la conoscenza di altre lingue costituisce un plus importante nella costruzione del proprio curriculum.

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Quanto guadagna un analista finanziario?


Come sempre non è semplice individuare lo stipendio medio di un analista sul mercato italiano, perché la retribuzione cambia a seconda dell’esperienza del candidato e della tipologia di impresa che lo assume. Le stime più diffuse partono però da paghe base previste per un analista finanziario junior (dai mille euro al mese fino a buste paga più consistenti) e una media che oscilla tra i 30.000 e i 43.000 euro annui per un analista già inserito e con una certa esperienza.



Salendo di grado e di specializzazione non è invece difficile incontrare stipendi attorno ai 50-60.000 euro, che possono poi salire ancora considerando anche bonus e premi particolari legati ai risultati aziendali, così come nel caso l’analista entri nel top management aziendale, come CFO, cioè responsabile di tutte le attività finanziarie di un’azienda

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