Rinnovo contratti: tutti i dettagli

Kelly Services spa • mag 01, 2021

Momento molto atteso dai lavoratori di tutti i comparti, il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) è uno degli snodi principali del confronto fra le associazioni imprenditoriali e le organizzazioni sindacali. Ma quante tipologie di contratti esistono? E a chi si applicano i contratti? Cosa prevedono i contratti di settori più recenti? Ecco tutto quello che c’è da sapere per rimanere aggiornati


Il contratto collettivo nazionale di lavoro


Il cosiddetto CCNL è una forma di contratto privato che regola diritti e doveri di un determinato settore di lavoro. È firmato dai sindacati più rappresentativi di categoria e dalle associazioni datoriali di quel comparto e definisce i diritti e i doveri di lavoratori e imprese coinvolte, compresi l’inquadramento professionale e i compensi economici.


Poiché hanno una validità limitata, il rinnovo contrattuale è uno dei momenti più importanti del confronto fra sindacati e associazioni imprenditoriali, che si confrontano sulla base di piattaforme e proposte distanti per poi arrivare a una sintesi finale.


Ma per chi valgono i contratti nazionali? Ogni CCNL tecnicamente è un contratto privato, quindi vale soltanto per le imprese e i lavoratori affiliati alle associazioni che l’hanno sottoscritto.


Però nel corso degli anni ci sono state una serie di norme e accordi, così come sentenze in materia, che hanno di fatto allargato la loro validità anche agli altri lavoratori, in particolare nei contratti aziendali, che sono quelli firmati nella singola impresa dai rappresentanti dei lavoratori eletti e l’azienda. Ferma restando però il principio della libertà sindacale, che consente ai lavoratori che non intendono avvalersi di un determinato contratto di rifiutarsi di accettarlo.

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Il contratto dei metalmeccanici


Simbolo stesso dei confronti sindacali, soprattutto negli anni Settanta, la trattativa per il rinnovo del contratto della meccanica è uno degli appuntamenti economici più attesi e seguiti del dibattito sindacale. Il contratto viene firmato dalle tute blu di Cgil, Cisl e Uil e dalle imprese aderenti a Federmeccanica Assistal, l'associazione di Confindustria del settore.


Il contratto metalmeccanici 2021 è stato approvato dal 95% dei lavoratori in aprile e si applica a partire dal 1° giugno e fino al 30 giugno 2024 a oltre 1 milione e mezzo di operai, impiegati e quadri. Il nuovo testo interviene anche sull’adeguamento professionale, che finora era ancora regolato dal contratto del 1973.


In particolare viene introdotta una nuova classificazione unica con nove livelli di inquadramento al posto delle vecchie categorie, inseriti in quattro campi di responsabilità crescente:


D. Ruoli tecnico-operativi: livelli D1 e D2;

C. Ruoli tecnico specifici: livelli C1, C2 e C3;

B. Ruoli specialistici e gestionali: livelli B1, B2 e B3;

A. Ruoli di gestione del cambiamento e innovazione: livello A1.


Di conseguenza viene cancellata la prima categoria, quella finora di ingresso, e tutti i lavoratori finora inseriti al suo interno passano in seconda.


GLI AUMENTI CONTRATTUALI E I NUOVI MINIMI


Dal punto di vista della retribuzione l’aumento mensile finale garantito dal contratto va da un minimo di 90,4 euro a un massimo di 147,22 euro, che però vengono suddivisi in quattro tranche riconosciuti in giugno dal 2021 al 2024. Nel 2021 i minimi contrattuali vanno così dai 1.489 euro del livello D1 ai 2.425 euro dell’A1.


PREVIDENZA E ASSISTENZA SANITARIA


Per i lavoratori sotto ai 35 anni che si iscriveranno a partire dal 1° giugno 2022 al Fondo Cometa la contribuzione a carico dell’azienda sarà del 2,2% dei minimi contrattuali. Per quanto riguarda invece l’assistenza sanitaria integrativa il contratto dà la possibilità di rimanere iscritti al Fondo Mètasalute al momento di andare in pensione oppure di iscriversi se già pensionati.


LE NUOVE NORME SUGLI APPALTI


In caso di cambio appalto viene inserita la cosiddetta clausola sociale, cioè la garanzia di mantenere il posto per i lavoratori assunti dall’azienda che lascia l’appalto. In questo caso i lavoratori interessati sono quelli con contratto a tempo indeterminato da almeno sei mesi prima della scadenza. Il passaggio viene gestito con un confronto coi sindacati.


FORMAZIONE, LAVORO AGILE, SICUREZZA, VIOLENZA SULLE DONNE


Tra gli altri aspetti inseriti nel contratto il diritto alla formazione continua, con un minimo di 24 ore ciascuno, il mantenimento dello stesso trattamento per i lavoratori che effettuano il lavoro agile (“smart working”) al posto di quello in presenza, un aumento delle attività sulla sicurezza sviluppate dalla Commissione nazionale. Capitolo importante la tutela delle donne vittime di violenza, cui vengono riconosciuti 6 mesi di assenza retribuiti, la formazione al rientro, agevolazioni negli orari e accordi su ferie o permessi orari.


Le aziende devono anche sensibilizzare i lavoratori contro le molestie e le violenze sulle donne, punendo chi si macchia di questi comportamenti.


QUOTA CONTRATTO


La quota riconosciuta a Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto è di 35 euro, che verranno trattenuti dalle buste paga nel mese di giugno 2021 per i lavoratori non iscritti al sindacato.

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​Rinnovo contratto statali


Il nuovo ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta ha firmato il 19 aprile scorso l’atto di indirizzo con cui dà mandato all’Aran (l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) di avviare le trattative per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici impiegati nelle cosiddette funzioni centrali.


Riguarda circa 225mila dipendenti di uffici che vanno dai ministeri alle agenzie fiscali, fino a enti non economici come Inps, Inpdap o l’Inail. Di conseguenza l’Aran ha avviato il 29 aprile il confronto coi sindacati, con cui aveva già definito il 15 aprile i campi di attività del prossimo contratto.


A fare la differenza rispetto al passato ci sono i soldi stanziati dai precedenti governi, circa 6,8 miliardi, e il piano per il Next Generation Eu, che prevede tra i suoi capisaldi anche la riforma della Pa.


“Mi auguro - ha detto il ministro Brunetta - che lo sblocco delle trattative consenta la conclusione dei contratti collettivi, almeno quelli riferiti ai comparti, con i relativi aumenti in busta paga entro la fine dell’anno, per chiudere poi i contratti della dirigenza nei primi mesi del 2022”


L’intenzione è dunque quella di fare presto, visto che si vorrebbe far arrivare gli aumenti in busta paga entro il 2021. L’incremento medio previsto per il momento è a regime di 107 euro, già proposto dall’ex ministra Fabiana Dadone. Oltre a questo argomento però si parlerà anche di riordino degli inquadramenti professionali e di voci accessorie allo stipendio. L’avvio della trattativa per le Funzioni centrali, però, secondo il presidente Antonio Naddeo, sblocca anche il percorso per tutti gli altri comparti.


Rinnovo contratto scuola e rinnovo contratto docenti


Anche nel comparto scolastico potrebbe infatti presto iniziare la partita del rinnovo del contratto. Il ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi ha infatti proposto ai sindacati la firma di un “Patto per la scuola al centro del Paese”, che oltre alle assunzioni, ai nuovi concorsi e alle risposte da dare alle scuole alle prese con la pandemia, indica anche il rinnovo del contratto di settore tra le priorità.


Il rinnovo riguarda oltre un milione di lavoratori del settore, di cui circa 850mila docenti. I fondi dovrebbero arrivare dai fondi inseriti nella legge di bilancio per il rinnovo degli statali, circa 3,7 miliardi, di cui circa 1,7 miliardi dovrebbero andare alla scuola. Secondo le prime stime di sindacati l’aumento medio dovrebbe essere di 87 euro a persona, ma tutte le sigle insistono perché questa cifra venga alzata oltre i 100 euro.


Rinnovo contratto forze di polizia


Anche le forze dell’ordine potrebbero presto ottenere il rinnovo del contratto. Il ministro alla Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha infatti invitato recentemente il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ad avviare il confronto.


Circolano già però le prime stime, calcolate dai sindacati: l’aumento medio per i circa 500mila operatori della sicurezza sarebbe di 113 euro, che però sono differenti a seconda del comparto. I vari corpi (vigili del fuoco, polizia penitenziaria, carabinieri, polizia di Stato, forze armate, guardia di finanza) hanno infatti per il momento aumenti che vanno da 103 a 122 euro, senza contare il personale dirigente, che raggiunge cifre più consistenti.



Il rinnovo del contratto però non è per nulla scontato, perché sono parecchi gli argomenti che vedono distanti sindacati e amministrazione: dalla parte normativa alle regole della pensione, dal riconoscimento del ruolo delle forze dell’ordine fino al trattamento economico, giudicato insufficiente da più di una sigla.

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​Rinnovo contratto sanità


La firma dell’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto degli statali dovrebbe dare un’accelerata anche alla definizione del nuovo contratto della sanità, il comparto sicuramente più colpito durante la pandemia. Lo spiega lo stesso ministro della Pubblica amministrazione, quando ricorda che “appena le Regioni formalizzeranno l’atto di indirizzo potranno avviarsi le trattative anche per il rinnovo del comparto sanità”.

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