Ingegnere biomedico: chi è e di che cosa si occupa

Kelly Services spa • mag 13, 2021

​L’ingegneria medica è un campo scientifico che negli ultimi anni ha fatto registrare una progressiva crescita. Sia in termini di innovazioni, sia per quanto riguarda il numero di persone che decidono di intraprendere questo percorso professionale.

Con i progressi tecnologici e quelli della medicina in continua evoluzione, il trend sembra destinato a crescere anche nel prossimo futuro. Di conseguenza, l’offerta di lavoro in questo campo potrebbe essere destinata a seguire lo stesso andamento, rendendo l’ingegnere biomedico una figura ancor più richiesta.

In questo articolo, quindi, scopriremo:

•chi è un ingegnere biomedico

•come si diventa ingegnere biomedico

•quali sono i principali sbocchi lavorativi per questa figura professionale

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La definizione di ingegneria biomedica


Con ingegneria biomedica si intende una disciplina finalizzata a ideare, sviluppare e realizzare materiali e strumenti biomedici utilizzando metodi ingegneristici basati principalmente sulla matematica e l’informatica.


I campi di applicazione dell’ingegneria biomedica sono molteplici e toccano vari settori del mondo del lavoro e della società in generale quali:

ricerca e sviluppo

•settore industriale

laboratori clinici

•settore ospedaliero

In generale, ogni qualvolta sia necessario gestire problemi di carattere medico e biologico o lavorare su sistemi biologici, si rientra nel campo della bioingegneria.

Come diventare ingegnere biomedico


Il requisito fondamentale per intraprendere questo tipo di percorso professionale è un titolo accademico in ambito bioingegneristico. In alternativa, anche una laurea in ingegneria può essere una scelta idonea. Preferibilmente in specifici settori quali:

meccanica

chimica

biotecnologia

In questi casi, però, sarebbe necessario completare la propria formazione con corsi di specializzazione ad hoc in biomedicina.


La bioingegneria è un settore in continua evoluzione, la cui velocità di crescita è determinata anche e soprattutto dall’innovazione tecnologica. Ecco perché è fondamentale che qualunque professionista decida di lavorare in questo ambito si mantenga sempre aggiornato. Le competenze, infatti, invecchiano in fretta così come gli strumenti del mestiere.


Oltra alla laurea e ai titoli di specializzazione, per lavorare in ambito biomedico è necessario ottenere anche un’abilitazione. È il caso, ad esempio, dei professionisti che decidano di lavorare in una pubblica amministrazione o nel servizio sanitario nazionale. In questi casi, serve l’iscrizione all’apposito Ordine.


Per quanto riguarda la libera professione, invece, la laurea magistrale è sufficiente per collaborare con:

personale sanitario

strutture sanitarie

•industrie e organizzazioni di ambito biomedico

•centri di ricerca

laboratori clinici.


Le competenze necessarie


Alla luce di quanto detto finora, quindi, emergono specifiche competenze che ogni bioingegnere dovrebbe possedere per poter lavorare e riuscire in questo campo.


Si tratta, come spesso accade, di un mix tra soft e hard skills.

Per quanto riguarda le soft skills, tra i principali esempi possiamo citare:

•propensione al team working

•apertura al cambiamento e all’innovazione

propensione all’apprendimento

Sul fronte delle hard skills, invece, è necessario possedere:

•conoscenze di anatomia e fisiologia

•conoscenze di fisica e chimica

•confidenza con l’utilizzo di strumenti diagnostici

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Cosa fa l’ingegnere biomedico


L’ingegnere biomedico si occupa della progettazione di sistemi biologici finalizzati a ripristinare, ampliare o supportare le funzionalità di un organismo.


Tra gli esempi principali di questo ambito della produzione bioingegneristica possiamo citare:

•la realizzazione di organi artificiali

•lo sviluppo di protesi

•sistemi ausiliari per persone affette da disabilità

•le realizzazione di biomateriali per l’ingegneria dei tessuti

L’ingegnere biomedico può, però, lavorare anche in settori collaterali e non direttamente legati alla produzione di materiali bioingegneristici. Ad esempio, può essere di competenza di questa figura professionale anche la progettazione di strumenti diagnostici o attrezzature per la chirurgia assistita.


Lavora a tutto tondo ai progetti di cui si occupa. Elabora piani che comprendono, di conseguenza, anche gli aspetti economici in termini di fattibilità. Si occupa dell’intera catena di produzione, compresi l’installazione dei sistemi, la loro manutenzione e eventuale riparazione.


Non va dimenticata, infine, tutta la parte relativa alla ricerca e allo sviluppo, che riguarda mansioni di testing, analisi, controllo qualità ed efficacia.

Ingegneria biomedica: sbocchi lavorativi


Un ingegnere biomedico ha a disposizione un ampio ventaglio di scelta per quanto riguarda gli sbocchi lavorativi. Innanzitutto, può decidere se lavorare:

• da dipendente (sia nel privato sia nel pubblico)

• da libero professionista.

Sono tante le industrie che richiedono questa figura professionale. Dalle aziende ospedaliere alle case farmaceutiche fino alle strutture sanitarie che si occupano della produzione di apparecchiature diagnostiche e terapeutiche. Vediamo nel dettaglio alcuni esempi di sbocchi professionali.

Ingegneria clinica


L’ingegnere clinico lavora a stretto contatto con il personale sanitario e con le aziende ospedaliere. Si occupa, infatti, della gestione delle attrezzature biomedicali, offrendo anche consulenza sull’utilizzo e l’ottimizzazione delle risorse economiche. Il suo compito è principalmente quello di conciliare la qualità delle cure al paziente con la spesa sanitaria necessaria a questo scopo. Per tale ragione, la sua preparazione accademica deve essere trasversale, in quanto la sua è anche una figura manageriale e gestionale.

Ingegnere medico


Il medico-ingegnere è la figura professionale che rappresenta l’evoluzione del medico tradizionale. Si tratta di un professionista che ha sviluppato competenze in intelligenza artificiale, analisi dei dati e medicina di precisione ed è in grado di utilizzarle in modo efficace per la cura dei pazienti.

Ingegnere biomedico in sala operatoria


L’ingegnere medico può svolgere anche attività di sala operatoria. Può assistere agli interventi chirurgici e supportare i clinici fornendo indicazioni per l’uso ottimale di protesi, ausili o, in generale, materiale bioingegneristico.

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