Come chiedere un aumento di stipendio

Kelly Services spa • feb 09, 2021

​Non è mai facile ottenere un riconoscimento delle proprie capacità e migliorare le condizioni economiche sul lavoro. Ma con l'atteggiamento giusto si può arrivare al risultato


È passato del tempo da quando sei entrato in azienda. Credi di aver lavorato bene e l’impegno richiesto è aumentato, così come il tempo dedicato al lavoro. Ma ti sembra che questo non sia riconosciuto in modo adeguato. Forse è giunto il momento di chiedere un aumento di stipendio, per aumentare la tua gratificazione e le tue entrate economiche.


“Non sembrerò troppo esoso? Non rischio di suscitare un effetto opposto, facendo indispettire il mio responsabile?” E ancora: “come reagisco se il mio lavoro non viene valutato sufficiente? Sono pronto a gestire un eventuale rifiuto? Se mi dicono di no, devo cercarmi un altro lavoro?”.



Sono solo alcune delle domande che si scatenano nella testa di molti quando valutano la possibilità di chiedere un aumento in busta paga. Un momento per cui non si ritiene mai di essere pronti.

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Come fare la richiesta di aumento


Si tratta di una richiesta legittima in un percorso di crescita professionale, che può essere giustificata dai risultati raggiunti, dall’anzianità di servizio o semplicemente dal riconoscimento che stai lavorando bene. Chiedere e ottenere un aumento, però, non è mai semplice, perché avanzare richieste economiche durante un colloquio con il capo mette in moto una serie di resistenze e meccanismi psicologici non facili da gestire.


Ecco una lista delle cose da fare (e non fare) per raggiungere più facilmente il risultato:

1. ​Valutare la situazione aziendale


La prima cosa da fare, una volta che hai deciso di richiedere un aumento, è valutare la condizione della tua azienda. Se si sta attraversando un periodo difficile o una crisi di settore, probabilmente il tuo capo non ha né margini né voglia per affrontare l’argomento. Viceversa, se la propria richiesta segue il raggiungimento di obiettivi importanti o arriva in una fase di crescita, è più facile che ottenga l’attenzione che merita.

2. Stimare il proprio valore “di mercato”


Un altro punto da tenere a mente è la valutazione del proprio lavoro e del proprio “valore di mercato”, ovvero lo stipendio medio cui una figura come la tua può aspirare. Ci sono alcuni siti che offrono ricerche simili, come Salary o JobPricing, che possono servire a farsi un’idea. Può essere utile anche informarsi delle retribuzioni garantite da altre aziende concorrenti per figure simili alla tua, magari informandosi da amici o colleghi che ci lavorano.


Il proprio valore non dipende soltanto dal contesto di mercato, ma anche dai propri punti di forza e dalle caratteristiche, anche acquisite, che sono solo nostre. Avere capacità esclusive e molto ricercate, aver frequentato corsi di formazione o esperienze aggiuntive a quelle garantite dalla nostra azienda, possono far crescere la nostra quotazione. Rendendo più probabile che questo venga finalmente riconosciuto con un aumento di stipendio dal nostro datore di lavoro.

 

3.  Scegliere le giuste tempistiche


Scegliete quando chiedere l’aumento. Aspettare troppo rispetto all’ottenimento dei risultati rischia di far dimenticare o diminuire l’efficacia di quanto fatto. Al contrario, avanzare la richiesta dopo poco tempo che sei entrato in azienda, quando i tuoi responsabili non hanno ancora avuto modo di valutarti darebbe un’impressione sbagliata su di te, indisponendo i tuoi superiori. Il momento corretto, quindi, va misurato nel giusto rapporto tra tempo di permanenza e risultati ottenuti.

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4.  Chiedere un appuntamento


Presa la decisione, preparati gli argomenti da affrontare, è giunto il momento di chiedere un incontro al proprio capo. Ecco cosa tenere in considerazione:


  • Chiedere un incontro riservato a noi, perché si tratta di un momento cruciale nella nostra crescita professionale. Non è appropriato affrontare il tema alla macchinetta del caffè o tra una riunione e l’altra del capo, magari davanti ai colleghi.


  • Non affrontare l’argomento via mail o al telefono: rifiutare una richiesta come questa, infatti, è più difficile quando chi la fa ti siede davanti.


  • Non scavalcare la gerarchia aziendale, per esempio saltando il proprio responsabile diretto per puntare più in alto. Invece è giusto cercare di informarsi su chi è titolato a prendere questo tipo di decisione, senza però “scoprirsi” troppo.


  • Attenzione alle procedure. Bisogna informarsi se la nostra azienda prevede delle procedure standard per questo tipo di richieste, che è bene seguire se si vuole arrivare all’obiettivo. L'ufficio risorse umane dovrebbe avere questo tipo di informazioni.


  • Nella richiesta di incontro è bene poi non svelare troppo in fretta le nostre carte, spiegando fin da subito che l’obiettivo dell’appuntamento è chiedere l’aumento. Meglio una richiesta più generica, accennando a importati motivi professionali che vi riguardano, lasciando poi al faccia a faccia lo svelamento del vero motivo.

 

5.  Prepararsi bene al colloquio


Prima ancora di fare richiesta di un incontro, bisogna riflettere sui risultati ottenuti e sui propri successi, così come sui propri punti di debolezza, che potrebbero essere tirati fuori al momento del colloquio. È importante quindi prepararsi una scaletta per non arrivare impreparati al grande momento. Ecco i punti principali:


  • Elenco dei progetti cui abbiamo contribuito
  • Elenco dei risultati raggiunti
  • Elenco delle difficoltà che si sono presentate e abbiamo saputo affrontare con successo
  • Elenco delle richieste che sono arrivate dall’azienda negli ultimi mesi e hanno aggravato i nostri impegni


Tutto questo contribuirà a creare un’immagine credibile e il più possibile approfondita da offrire al nostro capo. Perché questo potrebbe essere portato, per non concedere l’agognato aumento, a sminuire o “dimenticare” i risultati che hai raggiunto.

 

6.  Cosa dire durante il colloquio


Giunti all’incontro conviene sempre mantenere un atteggiamento positivo e non polemico. Serve insomma impostare la discussione sui progressi che abbiamo ottenuto, sulle nostre responsabilità, sul contributo che abbiamo dato per il raggiungimento degli obiettivi aziendali, piuttosto che puntare sul riconoscimento mancato del nostro impegno.


Ecco le frasi da usare:


  • “Oggi ritengo di valere di più rispetto a quando sono arrivato”
  • “I miei compiti sono aumentati rispetto a due anni fa”
  • “Il mio impegno in azienda è cresciuto”.


E le frasi da non usare:


  • “Non credo di essere pagato abbastanza”
  • “Altri nella mia posizione sono pagati di più”


Queste affermazioni suonano infatti come accuse al capo e all’azienda di non avere fatto bene il loro lavoro.

Il comportamento dunque dev’essere il più possibile professionale e calmo, quello di una persona che è sicura di quello che sta chiedendo e sa padroneggiare la situazione.


Per questo può essere utile mostrare dati e numeri che riguardano il nostro lavoro, arrivando eventualmente preparati con tabelle e grafici. Questi possono essere solo mentali, cioè preparati a casa e usati per impostare il nostro discorso, o anche stampati su carta, se possibile, per essere mostrati al nostro capo. Così sarà più difficile negare i progressi ottenuti, la nostra carriera professionale e i compiti cui abbiamo assolto con successo.

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7.  ​Come gestire un eventuale rifiuto


Non è detto, ovviamente, che la nostra richiesta venga esaudita. In tal caso ci sono due cose che sono importanti da fare:

La prima è non prenderla sul personale e innervosirsi, perché in questo modo si troncherebbe il dialogo che in un modo o nell’altro avete aperto col vostro capo. È bene invece ringraziare per il tempo che vi ha concesso e rispondere alle eventuali critiche chiedendo in che modo potete impegnarvi per migliorare.


Se poi l’aumento di stipendio non è una via praticabile, perché magari il vostro capo in quel momento non ha margini di manovra sufficienti per riconoscerlo, potete valutare anche strade alternative. Bonus di risultato, auto aziendale, lavoro agile o da remoto, percentuali sugli obiettivi ottenuti o percentuale sui guadagni, se possibili e previsti, possono essere vie per arrivare a un risultato simile all’aumento.



Resta poi, ovviamente, l’ultima spiaggia: valutare un cambio di lavoro. Se l’azienda per cui lavori non offre prospettive adeguate alle tue attese, potrebbe essere arrivato il momento di valutare davvero di cambiare il posto di lavoro.

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